Mancano poche ore alla partita sicuramente più attesa dai tifosi della Capitale, il derby Lazio-Roma. Domani alle 12:30 biancocelesti e giallorossi si sfideranno in una sfida già importante, con entrambe le squadre reduci da brutte sconfitte. Dopo il suo omologo Gasperini, anche l'allenatore della Lazio Maurizio Sarri ha parlato nella conferenza stampa della vigilia. Queste le sue parole riportate dal Corriere dello Sport.
Lazio-Roma, la conferenza di Sarri
"Il derby è sempre il derby e le emozioni rimangono le stesse. La partita è particolare ed estremamente sentita, una delle più sentite in tutto il mondo. L'adrenalina è alta. Castellanos è più avanti, sembra recuperabile, Rovella valutiamo oggi. Forse ce la facciamo a portare in panchina Patric che ieri si è allenato parzialmente in gruppo. Dele Bashiru? Aveva un piccolo dolorino ma gli era venuto a freddo apena alzato e il controllo ha dato esito negativo quindi ci sarà". Poi ha commentato le parole di Sacchi sulla fisicità della Roma: "Le squadra di Gasperini sono sempre squadre fisiche e aggressive che creano difficoltà. Bisognerebbe essere su altissimi livelli tecnici per mandare a vuoto questa fisicità".
"Roma favorita? Se la Roma parte in vantaggio per il derby non mi interessa niente. Se la mia squadra è favorita o meno voglio solo che lotti per il popolo. L'obiettivo è lottare per 100 minuti per il nostro popolo. Sassuolo? Ci aspettavano col blocco basso, chiaro che si fa fatica. Ma abbiamo sempre avuto la partita sotto controllo. Bisogna avere più coraggio nelle scelte e bisogna rendersi conto delle nostre caratteristiche. Noi dobbiamo attaccare gli spazi. Nessun lavoro diverso per il derby, partita che si prepara come le altre. La differenza è emozionale e motivazionale, e si riflette in un livello maggiore di attenzione. Poi queste partite hanno la componente emotiva che è superiore a quella classica. Appena entri in campo ti rendi conto che è un'altra storia. Io ne ho perso solo uno, ma mi ricordo solo quello, quel disagio emotivo e tristezza infinita. Quasi una vergogna tornare al centro sportivo. Di questo ne ho parlato ai giocatori. I derby si giocano per vincere"
Su Pedro: "Giocherà, non so se in parte o dall'inizio, dobbiamo decidere. Bisogna valutare cosa ci rimane a disposizione per cambiare la partita. Bisogna valutare tante cose, ma noi su di lui ci facciamo grande affidamento". Poi continua parlando di Gasperini: "Da tanti anni frequantiamo l'ambiente, per me gli ultimi campionati potevamo vincerli anche solo io e lui. In tutto questo tempo è cresciuto il rispetto che ho di lui, come uomo e come persona. Un grande allenatore, una persona che rispetto profondamente. In questa stagione alla Roma darà tanto, ma domani saremo parecchio contro".
Sull'inizio di stagione della Lazio: "Brutta partita a Como, buona contro il Verona, quella di Sassuolo se me lo chiedi a me in campo siamo stati bene. Poi nell'interpretazione della partita ci è mancato qualcosa a livello di qualità offensiva. Ma è un aspetto che va oltre il mio compito. Il mio ritorno? Chiaro che ho ancora più emozioni rispetto alla prima volta, perché il tempo ti fa affezionare all'ambiente e alla squadra. Poi quest'anno me la sento maggiormente io sulle spalle. L'emotività è la stessa e forse di più".
Poi ancora: "Io ho le idee chiare. La squadra è ordinata e corta, e l'obiettivo primario della società era quello di dare solidità alla squadra, e piano piano ci stiamo riuscendo. Poi bisogna tirare fuori la qualità: non la stiamo tirando fuori per motivi tattici o perchè non ne abbiamo tanta? Vediamo. Pedro come Modric? Fanno ruoli diversi, per lo spagnolo la brillantezza fisica conta di più. Lo stiamo facendo giocare senza mettere a rischio per una possibile reazione. Poi ha avuto anche una tendinite bilaterale, gli abbiamo tolto allenamenti".
"Il lavoro sul campo, che non riusciamo pienamente a portare in partita, è tanto e fatto anche abbastanza bene. Siamo l'unica squadra che ho allenato che mi lascia più intensità in allenamento che in partita. Contro la Roma dobbiamo essere più forti caratterialmente. La probabilità che i ritmi cadano è alta. Ma la temperatura è pesante per noi come per loro. Ma l'orario di domani non è una sconfitta della Lazio o della Roma, ma del calcio e delle istituzioni. Un'ammissione di difficoltà nel mantenere l'ordine pubblico. Se c'è una partita per cui vale la pena morire per il caldo, quello è il derby".
"Zaccagni? Sta crescendo, anche come umano. Viene da un intervento in estate. Piano piano può diventare un capitano importante". Poi sui tifosi: "Nella stragrande maggioranza, i tifosi della Lazio sono persone pazienti. Li accomuna un amore smisurato per questa maglia, in tanti anni di calcio ho visto solamente qui e a Napoli. Da fuori si fa fatica a capire. Da dentro vedi un attaccamento viscerale per questa maglia, e sarebbe importantissimo riuscirlo ad attaccare ai calciatori. Non è semplice ma sarebbe importante".
Infine sugli acciaccati: "Rovella ha fatto una parte d'allenamento in gruppo. Vecino è ancora in mano all'area medica, spero che nella prossima settimana torni a disposizione. Isaksen si sta allenando da poco ed è una parte del problema. Ma era malato, sarà un percorso per farlo tornare in grandi condizioni, ma non è immediato. Se Dele Bashiru va benissimo oggi, partirà titolare. Se non gioca Rovella gioca un altro. Il gioco più lento può venire fuori per motivi climatici. Queste partite sono sempre determinate dall'evoluzione. Noi ci prepariamo a tutti gli eventi".