A Montecitorio il Lazio Club ha festeggiato i 125 anni del club biancoceleste, ed il presidente Lotito ha approfittato dell'occasione per parlare di alcuni temi di attualità riguardanti il club e non solo.
Dure le sue parole riguardo una vicenda passata sottotraccia e che coinvolge i tifosi della Roma, così come sono state piuttosto dirette le sue dichiarazioni sull'ormai noto caso Bernabé, l'ex falconiere silurato dopo i famosi video post operazione peniena.
Lotito ne ha per tutti
Il numero uno della Lazio è stato dapprima interpellato su uno striscione a sfondo antisemita apparso al Tardini durante Parma-Roma ed esposto dai tifosi giallorossi: "Mi spiace rimarcare il fatto dello striscione che è apparso a Parma. Se lo avessero fatto i laziali sarebbe successo un cataclisma. Quando ho ereditato questa società veniva etichettata come razzista e antisemita, oggi tutto possono dirci tranne quello. Noi parliamo con i fatti".
Dopo un paio di battute su Lazio-Napoli ("Fosse durata 5 minuti in più sarebbe andata diversamente"), e sullo Stadio Flaminio ("Abbiamo presentato il progetto e vogliamo fare cose serie, per il bene della città"), Lotito è poi tornato sull'annosa questione legata al licenziamento dell'ormai ex falconiere Juan Bernabé: "Non incarnava più i nostri valori. Andava nelle scuole dopo quello che aveva fatto e detto, che esempio poteva dare? Ho ritenuto di rescindere il contratto. Tra l'altro lui lo aveva già fatto al Benfica ed era già stato cacciato. Troveremo chi rappresenterà in modo diverso e adeguato il nostro simbolo".
Infine il patron biancoceleste ha risposto anche a chi paventava un possibile derby di Europa League: "Ma perché mi devo fasciare la testa prima? Lei esce di qua, va in ospedale, si fascia tutto e poi si frattura? Vediamo che succede, no? Noi siamo qualificati, gli altri si devono ancora qualificare...".
Chiamarsi Bomber è ora su Whatsapp, iscriviti subito al canale! CLICCA QUI!



