Giornata di presentazione per Salvatore Foti, neo allenatore della Sampdoria. Il tecnico, arrivato al posto dell'esonerato Massimo Donati, ha parlato con grande emozione della difficile sfida che lo attende, in un ambiente, quello blucerchiato, che dopo aver sfiorato la retroscessione in Serie C la scorsa stagione ha avuto una partenza decisamente difficile anche in quella corrente.
Queste le parole di Foti, riportate da calciomercato.com: "Io non sono nato sampdoriano, lo sono diventato. Sono arrivato qui nel 2006 e adesso siamo nel 2025, a Genova ho famiglia, moglie e amici. Per me la Sampdoria è sempre stata ed è importante. Ma alla fine contano solo risultati e punti che dobbiamo fare. Quello che è successo nell'ultimo anno e tre mesi lo sappiamo tutti. L'anno scorso lavoravo in Turchia ma nelle soste per le nazionali venivo qui a Genova e seguivo la squadra. C'ero con la Salernitana, in questa stagione c'ero con il Catanzaro. Dobbiamo guardare avanti, il pensiero deve essere Frosinone, non si può cambiare quello che è già accaduto. Quello che questi giocatori hanno vissuto lo conosco, ma non mi posso focalizzare su quello. Il mio pensiero è che bisogna dare energia, un'identità ben definita, lavorare e fare determinate cose in campo in allenamento ma poi vederle anche in partita”.
Foti ha poi parlato degli allenatori da cui ha preso ispirazione, tecnici che in qualche modo hanno segnato la sua carriera: "Giampaolo è stato un maestro, Mourinho unico, mi ha fatto l'in bocca al lupo inviandomi un messaggio con scritto ‘forza Sampdoria’. Ma considero Gregucci un papà. Nel 2007, avevo 19 anni, mi aveva voluto al Vicenza e mi aveva dato subito fiducia, 23 presenze e 6 gol, lasciando in panchina Nicola Zanini”.
Infine sulla filosofia di gioco e senza sbilanciarsi sugli obiettivi: "Stiamo pensando a trovare un equilibrio. Devo ancora conoscere bene i calciatori, un conto è vederli alla tivù, un altro allenarli in base alle tue richieste. Le due punte sono un'ipotesi, ma a quello che è stato finora non dobbiamo pensarci. Abbiamo un attaccante che ha fatto tanti gol, si chiama Coda e deve dare tanto non solo a livello realizzativo ma anche di leadership. Tutti poi devono alzare lo stato d'animo e avere più fiducia nelle loro qualità. Alcuni che hanno vinto la Serie B e ora sembrano diventati di basso livello. Dobbiamo riuscire a cambiare mentalità, il campionato di B è difficile. Adesso in testa ci deve essere solo il Frosinone".


