Il Napoli vive il momento più complicato dell’era Conte e non soltanto per i risultati altalenanti. L’emergenza infortuni ha assunto proporzioni allarmanti, tanto da trasformare ogni settimana in un rebus per staff tecnico e medico. Con il nuovo stop di André-Frank Zambo Anguissa, gli azzurri raggiungono una cifra che nessuno vorrebbe mai sfiorare: ben 17 calciatori infortunati in sole 15 partite stagionali, per un totale di 19 infortuni complessivi registrati in tre mesi scarsi.
Napoli, quanti infortuni
Un dato impressionante che posiziona il Napoli tra le squadre più colpite in Europa. In Serie A, solo la Lazio ha un numero di defezioni superiore. Una classifica, questa, che misura la fragilità del momento e mette sotto pressione ogni settore del club. L’ultimo ad aggiungersi alla lista è appunto Anguissa, fermatosi per una nuova lesione ai bicipiti femorali, un problema che aveva già colpito anche Rrahmani e De Bruyne, segno di una tendenza ricorrente che merita ben più di un’analisi superficiale.
Attualmente, i giocatori ai box sono sei: Meret, Lukaku, Gilmour, De Bruyne, Spinazzola e Anguissa. Ma il problema va ben oltre questo elenco. Dal 14 agosto, data dell’infortunio di Lukaku, si contano 16 problemi muscolari e solo tre problemi di tipo traumatico (Meret, Contini e McTominay). Nel dettaglio: sette affaticamenti, tre lesioni ai bicipiti femorali, due problemi agli adduttori, uno al retto femorale, uno al gluteo, un caso di pubalgia e anche un fastidio alla schiena. Una distribuzione che racconta di un carico muscolare ripetuto e forse eccessivo.
Lo sfogo di De Laurentiis
Non sorprende quindi che Aurelio De Laurentiis sia tornato a puntare il dito contro la calendarizzazione internazionale. Dopo l’ennesimo problema accusato da un suo giocatore in occasione degli impegni con le nazionali, il presidente non ha usato mezzi termini: “Presto i miei giocatori e me li ritrovo rotti. Rrahmani è tornato rotto, Anguissa pure. Così non si può andare avanti. I giocatori sono dipendenti dei club e chi paga gli stipendi deve avere voce in capitolo. E quando tornano infortunati, ci deve essere un indennizzo vero e una finestra di mercato straordinaria”.
Lo sfogo del patron fotografa un sentimento condiviso da molti club europei, stremati da un calendario che appare sempre più ingestibile. È una questione che divide. Da un lato l’evidenza di quanto accade durante le pause per le nazionali, dall’altro un numero di lesioni muscolari troppo elevato per essere attribuito esclusivamente alla sfortuna. Il Napoli dovrà analizzare ogni dettaglio: carichi di lavoro, gestione dello stress fisico, prevenzione, distribuzione dei minuti.


