La sconfitta contro il Napoli suona come un campanello d'allarme per la Juventus di Luciano Spalletti. Il tecnico bianconero non si è nascosto dietro le parole, sottolineando la necessità di migliorare rapidamente e di correggere un approccio di gara che ha evidenziato diverse lacune. Ma ancor più delle parole, è la prestazione del campo che lascia intendere quanto lavoro ci sia da fare a Torino per riprendersi uno status competitivo.
Analisi della sconfitta
"Sono andati più forti di noi, siamo stati timidi a girare la palla", ha confessato Spalletti ai microfoni di Dazn dopo la partita. Un Juventus troppo statica ha permesso al Napoli di sfruttare la sua condizione fisica superiore. La volontà di avere la superiorità numerica in diverse zone del campo è fallita, soprattutto a causa dei troppi palloni persi. Una lettura del gioco apparsa spesso scolastica, che ha visto i bianconeri arrancare dietro a un Napoli in perfetta sintonia.
Bisogna fare dei passi in avanti, velocemente
Il mantra di Spalletti è chiaro: la squadra deve ritrovare compattezza e incisività. "Abbiamo lavorato, ora dobbiamo raccogliere i risultati", ha ribadito il tecnico, conscio che il tempo delle parole è finito e che urge una sterzata nei risultati. Nel corso della partita, il tentativo di passare al sistema uomo contro uomo ha dato qualche frutto, ma è stata la capacità del Napoli di ribaltare l'azione a risultare decisiva.
Tra i punti dolenti della partita ci sono sicuramente i palloni persi, un fattore che ha permesso al Napoli di controllare il ritmo gara. "Se non guidi la partita sono gli altri che prendono decisioni", ha detto Spalletti, evidenziando quanto sia imprescindibile per la Juventus ritornare a dettare il ritmo e fare della solidità il proprio marchio di fabbrica.
Il ritorno emozionante a Napoli
Al di là dell'amara sconfitta, il ritorno al Maradona è stato emozionante "Quando cantano quei cori che io conosco a memoria è uno spettacolo", ha confessato Spalletti, legato indissolubilmente a una piazza che l'ha amato.
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Yildiz: tra aspettative e richieste
Una delle questioni calde riguarda Yildiz, le cui prestazioni altalenanti continuano a sollevare interrogativi tra i tifosi e addetti ai lavori. "Non si può sostituire con Openda?", ha chiesto retoricamente al termine del match, riferendosi al fatto che il sostituto del giovane talento turco è stato pagato ben 45 milioni. Il messaggio di Spalletti è chiaro: è ora che anche i giovani dimostrino di valere le aspettative.
Nonostante il gol infatti, il tecnico replica alla domanda sul numero 10: "Non stava male, deve fare di più come tutta la squadra. Ha fatto gol ma in certi momenti deve dare di più".


