Il big match della 14^ giornata di campionato tra Napoli e Juventus ha lasciato tanti spunti di riflessione, a partire dalle scelte tattiche di Luciano Spalletti. Dopo la sconfitta per 2-1 al Maradona, con una doppietta di Rasmus Hojlund che ha mandato al tappeto i bianconeri, si continua a discutere sulle soluzioni migliori per una Juventus in cerca di identità. Nel post-partita, Beppe Bergomi e Paolo Di Canio hanno espresso le loro opinioni sul modulo più adatto per far rendere al meglio la squadra guidata dall'ex tecnico partenopeo.
Spalletti e il modulo ereditato da Tudor
Beppe Bergomi, ospite negli studi di Sky Sport, non ha usato mezzi termini: "Spalletti è andato avanti con lo stesso modulo di Tudor, ma se ne deve convincere, la Juventus è fatta per un 4-3-3". Secondo Bergomi, la squadra non ha ancora trovato la sua dimensione ideale dal punto di vista tattico, nonostante Spalletti abbia cercato di adattarsi al lavoro precedentemente impostato da Tudor. Il 3-4-2-1 adottato contro il Napoli non ha dato i frutti sperati, soprattutto perché limita l'espressività offensiva di alcuni talenti presenti in rosa.
Conte e il nuovo volto del Napoli
Al contrario, Antonio Conte sembra aver trovato la formula vincente per il suo Napoli, che, con questa vittoria, si è portato momentaneamente in testa alla classifica. La scelta di puntare su Hojlund si è rivelata azzeccata, con il giovane attaccante protagonista di una prestazione da urlo che ha spaccato in due la difesa juventina. "Conte ha avuto il coraggio di cambiare in base al passato, proponendo un progetto di gioco sempre più chiaro e aggressivo", ha commentato Di Canio, lodando la capacità del tecnico napoletano di plasmare una squadra a sua immagine e somiglianza.
Il 4-3-3: la chiave per il futuro della Juventus?
Il tema del modulo è centrale anche per Paolo Di Canio che ha sottolineato: "Che il modulo ideale sia il 4-3-3 l'abbiamo pensato tutti fin da subito" e ha spiegato che molti dei giocatori bianconeri sono perfetti per questo tipo di schema, potendo sfruttare al meglio le loro qualità di accentramento e di gioco uno contro uno. La Juventus, infatti, ha un parco giocatori che potrebbe beneficiare notevolmente da un ritorno a questo schema più classico, specie in una fase della stagione in cui occorre ritrovare certezze.


