Alejandro "Papu" Gomez, fantasista argentino campione del mondo 2022, torna finalmente a calcare i campi di calcio. Dopo una lunga assenza a causa di una squalifica per doping, com'è noto il 37enne ha firmato con il Padova e ha voglia di dimostrare di valere ancora la scena calcistica. Intanto, in una recentissima intervista, polemizza con pesanti parole contro la disparità di trattamento dei vari casi di doping.
Un ritorno tanto atteso
Dopo due anni di stop forzato, Gomez vede la luce in fondo al tunnel, con la sua squalifica che terminerà il prossimo 18 ottobre, permettendogli di tornare finalmente a giocare. Il caso era scoppiato nell'ottobre 2023 quando il Papu era risultato positivo a un farmaco B2-adrenergico, simile al salbutamolo. L'argentino ha sempre dichiarato che si fosse trattato di un errore: in una notte complicata, aveva assunto uno sciroppo per la tosse dei suoi figli, senza consultare i medici del club.
Il duro sfogo del Papu
In un'intervista all'agenzia Corta, Gomez ha aperto il suo cuore, condividendo il periodo buio della sua carriera: "I primi mesi sono stati durissimi. Non capivo perché proprio a me, all'apice della mia carriera, dopo aver vinto un Mondiale", ha spiegato. La disparità di trattamento rispetto ad altri casi non gli è andata giù: "Se prendi cocaina o ti fumi uno spinello ti becchi sei mesi, io due anni per uno sciroppo della tosse", ha detto. Parole al veleno, ma che mostrano anche tutto il suo desiderio di rivincita.
Il futuro calcistico di Gomez ora si tinge di biancoscudato. Il Padova gli ha offerto un contratto biennale, con opzione di rinnovo per un'altra stagione, e l'argentino ha ancora qualche sassolino dalla scarpa da togliersi: "Sono rimasto sorpreso da molte persone che sono sparite, mentre tante altre mi sono state vicine. Non porto rancore, ora voglio solo tornare e sentirmi di nuovo un calciatore", ha dichiarato.
