La Roma ha necessità di piazzare qualche cessione, con conseguente plusvalenza, per far quadrare i conti e rientrare negli impegni presi con l'Uefa tempo fa. La scadenza del 30 giugno è inesorabilmente arrivata, e la dirigenza giallorossa è al lavoro per cercare di sbloccare qualche uscita, anche eccellente.
Proprio questa mattina è stato praticamente perfezionato il passaggio di Tammy Abraham al Besiktas, e nel contempo qualche importante plusvalenza arriverà grazie alle cessioni di alcuni Primavera. La Roma però ha un altro asso nella manica da giocarsi: il club vanta infatti un vecchio credito ancora al centro di un duro contezioso internazionale.
La Roma batte cassa...al Basilea
Non si placa la tortuosa vicenda legale ed economica tra la Roma e il Basilea riguardante il trasferimento di Riccardo Calafiori. La cessione del giocatore al Bologna, per un ammontare complessivo di 23,5 milioni di euro, ha acceso da tempo una disputa tra i due club sulla spartizione dei profitti realizzati dalla rivendita del calciatore. A saltare agli occhi è soprattutto la querelle legata ai 9,4 milioni di euro che ancora non si sono visti a Trigoria.
Il pomo della discordia tra Roma e Basilea sta tutto nel contratto sottoscritto riguardante la percentuale sulla rivendita di Calafiori. Secondo il club giallorosso, il contratto stipulato garantisce loro il 40% di ogni incasso derivante dal passaggio del calciatore. Tuttavia, fino ad ora, quei milioni non sono ancora arrivati nelle casse della società capitolina, provocando frizione e attesa.
Per tutelare i propri interessi, la Roma ha deciso di mantenere informata l'Uefa riguardo a questa intricata vicenda. L'obiettivo è chiaramente quello di garantire che questa plusvalenza venga registrata correttamente nei bilanci futuri del club. Un passo necessario anche per restare al passo con il settlement agreement stipulato con l'organismo europeo del calcio, che prevede che il deficit aggregato non superi i 60 milioni di euro entro il 2026.
A Trigoria c'è ottimismo riguardo la risoluzione della disputa legale. La dirigenza è fermamente convinta di avere diritto alla somma pattuita. In attesa del verdetto, quei quasi 10 milioni restano un nodo praticamente cruciale per i conti del club.