Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, noto per le sue idee spesso controcorrente, ha lanciato una proposta che farà sicuramente discutere tra gli appassionati di calcio. Durante un'intervista a 7, inserto del Corriere della Sera, ha sottolineato la necessità di una profonda riforma del calcio italiano per incrementare la sostenibilità e l'attrattiva del campionato.
Una Serie A ridimensionata
De Laurentiis ha descritto la necessità di un campionato italiano ridotto a 16 squadre, riportando l'assetto ai tempi del 1986. Secondo il presidente del Napoli, il sistema attuale è "malato in tutta Europa" e richiede riforme rivoluzionarie per alleviare i debiti crescenti. Un torneo con meno squadre eviterebbe incontri con pochi telespettatori, salvaguardando così la credibilità commerciale del calcio italiano.
Il calcio in chiaro
Un altro punto cruciale della proposta di De Laurentiis riguarda la trasmissione delle partite in chiaro su Rai e Mediaset. A suo dire, si tratterebbe di un'operazione in cui "gli italiani sarebbero felicissimi di poter vedere tutte le partite gratuitamente", aumentando lo share televisivo. In quest'ottica, il presidente partenopeo invita il governo a togliere il tetto pubblicitario sulla Rai per finanziare la Serie A con i ricavi pubblicitari.
L'impatto economico
A chi sostiene che la riduzione della Serie A comporterebbe una riduzione degli incassi, De Laurentiis risponde che aumenterebbe il valore delle partite rimaste. Il presidente del Napoli sottolinea che un campionato più compatto e visibile gratuitamente genererebbe introiti pubblicitari significativi, di cui beneficerebbero tutti i club.
Una visione atta a proteggere il patrimonio del calcio italiano: i calciatori. Riducendo il numero di partite, secondo il presidente, si evita che i giocatori si usurino, bruciando il loro valore sul campo e preservando il capitale umano delle società.



