I tifosi della Samp si aspettavano decisamente di più da questo mercato invernale. L’obiettivo dichiarato della società era portare a Genova giocatori di esperienza e talento per rinforzare una squadra che fatica a risalire la classifica di Serie B.
Due correnti nella società
Tuttavia, al 20 gennaio, gli unici volti nuovi sono quelli di Beruatto e Niang, insufficienti per placare l'insoddisfazione dei tifosi blucerchiati. Ma come mai ci sono state così poche operazioni in entrata? Ciò che ha riportato il Il Secolo XIX ha dell'incredibile.
Ma facciamo un passo indietro: alll’interno del club esistono due correnti opposte in merito alla strategia di mercato. Da un lato c’è il direttore sportivo Accardi, che preferisce un approccio tradizionale basato su scouting, confronto con l’allenatore e valutazione delle opportunità disponibili. Dall’altro lato, ci sono figure come Manfredi, Messina e alcuni investitori, tra cui Tey e l’intermediario Walker, sostenitori di un modello basato sui numeri e le statistiche. Questa fazione punta tutto su dati oggettivi e algoritmi, grazie alla collaborazione con Football Radar, una piattaforma gestita dai fratelli Reedtz che analizza i giocatori dal punto di vista tecnico e finanziario.
Esperienza e visione vs dati e statistiche
Sarebbe quindi questa la causa: l'algoritmo di Football Radar. Infatti, la vera novità di questa sessione è che i report di tale piattaforma sono diventati vincolanti: ogni potenziale acquisto deve superare il vaglio del programma, che valuta non solo le qualità tecniche del giocatore, ma anche il rapporto costo-benefici in termini di una futura rivendita e potenziale plusvalenza. È stato proprio questo sistema che avrebbe bloccato alcune operazioni ormai definite, come quelle di Raimondo, Barba e Cerri, rimaste impantanate nei calcoli dell’algoritmo.
Se da un lato è innegabile che l’uso delle statistiche sia ormai una prassi consolidata in molte squadre di successo, dall’altro è chiaro che il tempismo è tutto, specialmente in un mercato invernale così breve.
La Sampdoria rischia ora di ritrovarsi con una rosa debole per la seconda parte di stagione, mentre le fazioni interne sembrano faticare a trovare una sintesi tra l’innovazione tecnologica e la necessità di rispondere alle esigenze del campo. Resta da vedere se nei pochi giorni rimasti alla chiusura del mercato la società riuscirà a sbloccare qualche operazione per evitare che questa stagione si complichi ancor di più
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