La Serie A si prepara ad accogliere una storia dal sapore speciale: il primo incrocio ufficiale tra Pio e Sebastiano Esposito. Da Castellammare di Stabia fino ai campi più prestigiosi d’Italia ed Europa, la parabola dei fratelli prodigio del calcio italiano si intreccia ora in Cagliari-Inter, trasformando una partita di calendario in un evento di famiglia.
La storia dei fratelli Esposito
L’origine di tutto è il rione Cicerone, cuore pulsante della città campana. È lì che i tre fratelli – Sebastiano, Pio e Salvatore – hanno cominciato a rincorrere un pallone sotto casa, tra partite improvvisate e la leggenda della nonna che serviva il piatto di pasta direttamente in campo. Da quel microcosmo familiare, grazie all’intuizione dell’osservatore Roberto Clerici, i ragazzi si sono trasferiti a Brescia nel 2011, intraprendendo un percorso di sacrifici fatto di lunghi viaggi in pullmino per raggiungere Interello e inseguire un sogno.
Il destino, però, ha preso strade diverse. Sebastiano, il primo a farsi notare, debuttò in Champions League a 17 anni con Conte, segnando un rigore “benedetto” da Lukaku. Una carriera segnata da grandi aspettative e numerosi prestiti, che solo di recente si è rimessa in carreggiata, fino all’approdo a Cagliari. Pio, invece, è l’astro nascente: a soli 20 anni è considerato uno dei prospetti più luminosi dell’Inter, già protagonista allo Spezia e ora lanciato da Chivu nel calcio dei grandi.
Il fratello maggiore Salvatore segue da spettatore la sfida, impegnato con lo Spezia in Serie B. Ma sugli spalti non mancheranno papà Agostino, mamma Flavia e la sorella Annamaria, custodi di una favola che unisce emigrazione, sacrificio e fratellanza. Domani, a Cagliari, non sarà soltanto una partita di Serie A: sarà la celebrazione di un sogno di famiglia, nato all’ombra del Vesuvio e diventato realtà sotto le luci del grande calcio.