[tps_title]It’s Christmas time:[/tps_title]
finalmente è arrivato il Natale. Dopo circa 360 giorni trascorsi tra lavoro, studio, esami, litigi con la morosa, allenamenti, sudore, nuove morose, serate, birrette e chi più ne ha più ne metta, è arrivato uno dei giorni più attesi dell’anno, secondo solo all’uscita del libro di Vieri.
In realtà fino a poco fa non ero così sicuro che fosse arrivato il Natale: non vi era traccia del camion della Coca Cola che infrangeva qualsiasi articolo del codice della strada solo perché a guidarlo era Babbo Natale. Solo la pubblicità di ” Una poltrona per 2″ tra i problemi intestinali della Marcuzzi e una televendita di Mastrota è riuscita a tranquillizzarmi.
Ma cosa contraddistingue il Natale per noi bomberoni?
[tps_title] La dieta:[/tps_title]
una delle prime cose alle quali viene associato il Natale è ovviamente il cibo. Durante le feste natalizie il tempo giornaliero trascorso a tavola si aggira intorno alle 16 ore 34 minuti e 16 secondi e la precarietà che contraddistingue la tua forma fisica è la prima ad accusare il colpo e chiedere la sostituzione.
Magari fossi in campo, pensi. In quel caso si potrebbe almeno fingere un infortunio allo sternocleidomastoideo ed uscire tra gli applausi. A tavola non si può mollare. MAI. Con i parenti poi, è una partita persa in partenza.
Al pranzo di Natale l’affluenza è quella delle grandi occasioni: i posti a sedere sono già occupati un’ora prima del match, i maschi alfa della famiglia si guardano in cagnesco e tua nonna è pronta a dare il via alle danze mettendo in tavola le prime 12 portate. Manca solo la telecronaca di Piccinini.
Alle 15:30 i 3 secondi e 4 dolci trasudanti colesterolo devono ancora entrare in gioco.
Ti senti impacciato e il tuo apparato respiratorio è in palese difficoltà. Stai prendendo la forma di Ghirardi. Alzi ufficialmente bandiera bianca, anche quest’anno ha vinto il cibo.
Esci dal campo a testa alta. Domani è Santo Stefano. Domani c’è la rivincita.
[tps_title]La partitella:[/tps_title]
maiale, bue, capra, asino, non sono i secondi piatti di carne che vi trovate di fronte durante queste feste, bensì gli epiteti che i tuoi compagni di squadra ti affibbiano nel corso della classica partitella di Natale o Santo Stefano. La partita di Natale è un’usanza che molti rispettano diligentemente, molto di più della messa di mezzanotte.
La forma fisica fa da padrona: battiti cardiaci ai minimi storici e la velocità di corsa impostata a livello Montolivo fanno si che la partita si tramuti in una bella passeggiata invernale. La palla non serve neanche.
E’ comunque un modo come un altro per celebrare la festività, e se aggiungi anche un bel campo innevato diventa un modo per celebrare la festività e farsi anche del male.
O tornare bambini con le palle di neve.
[tps_title]Boxing Day:[/tps_title]
tutti i calciofili sanno che in Inghilterra è consuetudine trascorrere all’insegna del pallone il Boxing Day.
Il nome deriva dalla parola inglese ‘Box’, le scatole in cui i latifondisti riponevano i loro regali per i loro operai. Il Boxing Day è una festa istituita dal Regno Unito ufficialmente nel 1871, le sue origini sono medievali e col calcio in principio non c’entra nulla. Ha una tradizione storica antica secondo cui il 26 Dicembre i più abbienti donavano ai più umili. Per una tradizione calcistica del paese che si rispetti, i lavoratori utilizzavano il tempo libero proprio per giocare a pallone. Quindi dalla First Division ma sopratutto con l’avvento della Premier League, il calcio inglese ha sfruttato il periodo di pausa-lavoro per mettere in primo piano lo spettacolo, capace di attirare migliaia di spettatori sia allo stadio che davanti alla televisione.
Se le giocate di Ciofani ci avrebbero fatto andare tutto di trasverso, la Premier League ci regala tutto un altro spettacolo.
Tra le altre cose sabato pomeriggio potremmo vedere se il Leicester di Ranieri proseguirà la sua cavalcata e supererà anche l’ostacolo Liverpool; oppure potremmo semplicemente addormentarci con il peso sullo stomaco.
Comunque vada a finire,
BUON NATALE DA CHIAMARSI BOMBER!