L’attaccante del West Bromwich, Charlie Austin sul coronavirus: “Ho avuto la febbre a 39.7 e brividi di freddo. Pensavo di riuscire a gestirlo e invece…”. L’inglese, alto 1,88 e “grosso” 84 kg, non è certo una persona minuta, eppure il coronavirus l’ha annichilito e per questo motivo ha lanciato un appello a tutti i giovani. Nell’intervista ha anche lanciato una frecciatina alla Football Association colpevole di non aver sospeso subito il campionato.
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CHARLIE AUSTIN SUL CORONAVIRUS
Il ragazzo è in isolamento domiciliare dal 14 marzo e ha raccontato la sua esperienza: “Ho avuto febbre fino a 39,7 la domenica e il lunedì sera ho sudato freddo, era come se qualcuno mi stesse buttando secchiate d’acqua addosso. Prima di avvertire i sintomi, sabato ero al telefono con la madre di mia moglie Bianca e le avevo detto che se proprio qualcuno avesse dovuto prendere il virus speravo di essere io, perché mi sentivo in forma e in grado di gestirlo”. Poi il messaggio ai giovani: “Lo dico anche a chi ha tra i 20 e i 30 anni: non prendetelo alla leggera, è una cosa seria. Ora so che il coronavirus va affrontato molto seriamente”.
Charlie Austin che adesso dice di stare bene, ha biasimato la Federcalcio inglese: “Ci è voluto quasi il primo caso per far sì che qualcuno pensasse che bisognava fermarsi. Se Arteta non fosse risultato positivo, avremmo giocato quelle partite lo scorso fine settimana. Preferirei tornare indietro di tre o quattro mesi e pensare che eravamo troppo cauti piuttosto che guardare indietro pensando che avremmo potuto fare di più”. La situazione in Inghilterra è degenerata nell’ultima settimana e anche il primo ministro Boris Johnson che inizialmente aveva “sminuito” il problema è corso ai ripari chiudendo bar e pub nei weekend.
