In Francia scatta il boicottaggio a Qatar 2022: Parigi e altre 7 città si schierano

calcio04/10/2022 • 08:33
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Il Mondiale in Qatar si avvicina a grandi passi, e a meno di due mesi dall’evento si moltiplicano le polemiche, basate innanzitutto sulla questione dei diritti civili “calpestati” negli Emirati. Molti paesi stanno adottando clamorose azioni di protesta, e c’è anche chi sta dando vita ad un vero e proprio boicottaggio. È il caso della Francia, con Parigi ed altre 7 città pronte a rendere ‘invisibile’ la kermesse.

Qatar 2022, la protesta in Francia

Parigi e altre 7 grandi città della Francia boicotteranno a modo loro i mondiali di calcio in programma a novembre e dicembre in Qatar, non installando, come consuetudine, maxischermi e fan zones nelle strade e nelle pubbliche piazze. Questo in segno di protesta contro le violazioni dei diritti umani e delle regole ambientali. L’assessore allo Sport della capitale, Pierre Rabadan, ha dichiarato: “Da parte nostra di creare zone di trasmissione delle partite non se ne parla. E per diversi motivi: il primo sono le condizioni in cui è stata organizzata questa Coppa del mondo, sia sotto l’aspetto ambientale che sociale; il secondo, è la tempistica, il fatto che si svolga nel mese di dicembre“.

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Catastrofe umana e ambientale

Continua l’assessore Rabadan: “Questo modello di grandi eventi va contro quello che Parigi auspica di organizzare“. Marsiglia, Bordeaux, Nancy e Reims si sono unite oggi alla lista delle città francesi che rifiuteranno, per ragioni umanitarie ed ecologiche di promuovere gli incontri dei Mondiali di calcio in Qatar, seguendo l’esempio di Strasburgo e Lille. Il sindaco di Marsiglia, Benoit Payan, ha definito la competizione una “catastrofe umana e ambientale“, mentre la sindaca di Lille Martine Aubry, ha denunciato “un non senso rispetto ai diritti umani, all’ambiente e allo sport“.

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I motivi

Fra i motivi del boicottaggio, il trattamento dei lavoratori immigrati e il numero di morti nei cantieri per la costruzione degli 8 stadi del Mondiale. Se il bilancio ufficiale parla di soli 3 morti, l’Organizzazione mondiale del lavoro ha registrato, in un rapporto, il decesso di 50 lavoratori in altrettanti incidenti sul lavoro nel 2020. Altri 500 sono rimasti feriti in modo grave. Per il sindaco di Reims, Arnaud Robinet, “mentre i pubblici poteri chiedono di ridurre il consumo di energie, quegli impianti suscitano una legittima incomprensione per uno degli eventi più controversi della storia dello sport“.

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Tags :Mondiali

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