Una partita già vinta che prende una piega inattesa. I tifosi della Roma hanno avuto una brutta sorpresa ieri sera. Il pari interno contro l’Austria Vienna equivale infatti quasi ad un ko, più che altro per le modalità con le quali è arrivato.
I giallorossi, dopo lo svantaggio, prima pareggiano e poi vanno sopra di tre gol. E’ ancora una volta la serata di Totti, che sforna due assist di pregevole fattura dimostrando di poter giocare praticamente da fermo contro qualsiasi squadra, senza per questo risultare un impiccio per i suoi compagni. Una partita che si è messa benissimo, rovinata però dal peggior pericolo della Roma degli ultimi anni: quello dell’appagamento.
Spalletti giustamente recrimina a fine partita. Perché una grande squadra non si fa rimontare in pochi minuti, in casa, dall’Austria Vienna. I giallorossi credevano di avere il match già in pungo, invece hanno peccato ancora una volta di tracotanza concedendo agli avversari decisamente più del dovuto.
Il primo posto è solo in coabitazione, dunque, proprio con gli austriaci. Fortuna ha voluto che nell’altra gara il risultato fosse favorevole all’Astra, che dunque resta sotto insieme al Viktoria Plzen. Per adesso, però, una vittoria e due pareggi sembrano davvero troppo poco per una squadra che possiede tutti i crismi per poter addirittura vincere questa competizione. Spalletti fa bene a praticare il turnover, la Roma teoricamente può permetterselo. Il tecnico dovrà però lavorare su una mentalità che non sempre sembra essere impeccabile, soprattutto nelle situazioni di gestione del risultato.
Quella di ieri è la quarta rimonta subita dalla Roma in stagione, la terza in Europa. Inoltre, sono ben 18 i gol subiti in 13 gare. “È tutto nella testa”, Spalletti lo ha ribadito. Come direbbe qualcuno, “funziona a metà”. Speriamo per i giallorossi che il suono prodotto prossimamente possa essere meno problematico e di quanto avvenuto all’Olimpico.