Che tu sia un giocatore famoso, forte, mediocre, sconosciuto, una cosa è certa: qualcuno ti regalerà sempre un soprannome, un’etichetta da portare spesso dietro e che a tratti può davvero impreziosire una carriera, come d’altronde rovinarla. I soprannomi dei calciatori sono molteplici e riguardano per lo più caratteristiche fisiche ma, forse, i più “facili” da ricordare, quelli che restano più impressi nella mente, sono i soprannomi riguardanti calciatori accostati a personaggi dei fumetti. E la maggior parte di questi hanno giocato per moltissime stagioni nel campionato italiano di massima serie.
Iniziamo con Aldair, che ai tempi della Roma fu soprannominato “Pluto”, per via della presunta somiglianza con il personaggio dei fumetti e dei cartoni animati della Disney. Il brasiliano non è di certo l’unico calciatore ad aver militato in Italia a poter vantare un nickname del genere: ad esempio, l’ex portiere di Napoli e Fiorentina Pino Taglialatela venne soprannominato “Batman” per via della sua passione per il supereroe DC. Lo stesso Taglialatela si divertiva peraltro a personalizzare la sua divisa con il simbolo del noto supereroe, con la sua maglia che è diventata ormai una delle più richieste da parte dei collezionisti e che anche tra i calciatori, alla fine delle partite contro il Napoli, andava a ruba. Da Batman a Hulk: Sebino Nela veniva paragonato al personaggio Marvel per via della sua grande forza fisica che, unità ad una grinta clamorosa, lo rendeva un avversario assolutamente ostico da superare. Non a caso il suo altro soprannome era “Picchia Sebino”: nessun bisogno di chiarimenti.
Indimenticabile anche il soprannome dell’allenatore Walter Zenga: l’ex portiere dell’Inter e della Nazionale italiana si guadagnò l’epiteto di Uomo Ragno per via della sua grande capacità di atletica nelle parate, che in alcuni frangenti lo rendeva paragonabile al supereroe in quanto ad agilità e prontezza di riflessi.