Nonostante i problemi al tendine d’Achille, che l’hanno tormentato per tutta la stagione, Ibrahimovic è stato il trascinatore, soprattutto fuori dal campo, del Milan che ieri ha vinto il suo 19° scudetto dopo un testa e testa mozzafiato con l’Inter. Zlatan a fine partita ha voluto dedicare la vittoria a Mino Raiola, suo storico procuratore venuto a mancare di recente. Poi, a casa Milan, ha dato un vero e proprio spettacolo coi tifosi.
Ibrahimovic dedica a Mino Raiola
“Lo dedico a Mino Raiola, è il primo trofeo che vinco senza di lui – ha dichiarato lo svedese a Dazn -. Lui mi ha spinto a venire qui e salvare il Milan due anni fa. Se questa è stata la mia ultima partita? Mino mi consiglierebbe di giocare altri dieci anni e rubare più soldi (ride, ndr). Dipende da come sto, nei prossimi giorni avrò delle risposte. Se riuscirò a star bene non lo sarà. Operazione? Vediamo cosa succede”.
Poi lo svedese ha spiegato: “Il mio primo giorno era un Milan, oggi è un altro. Ogni giorno ho fatto ciò che faccio sempre. Come altri mi hanno costruito, crescendomi per essere così, io ho cercato di trasmetterlo ai più giovani. Se poi spiego nei dettagli cosa è successo quest’anno… Una storia incredibile. Però ho cercato di aiutare dentro e fuori dal campo, la squadra è stata molto disponibile. Aspettavano un pilota”. Ibra si è anche tolto un sassolino dalla scarpa: “Quando nella conferenza di presentazione dissi che ero tornato per far vincere lo scudetto al Milan in tanti risero, e invece sono qua da campione, con una squadra sulla quale non tutti credevano”.
Dopo i festeggiamenti negli spogliatoi del Mapei Stadium, Zlatan i rossoneri si sono spostati a Casa Milan dove Zlatan ha diretto i festeggiamenti e fomentato i tifosi: “Il Milan non è Milano, il Milan è l’Italia!”.
