Il mondo del calcio è sempre più fatto su misura per gli allenatori. Interviste, speciali, telecamere dedicate in panchina e negli spogliatoi, hanno tolto qualsiasi velo di pudore intorno a queste figure. Di loro sappiamo davvero tutto e, diciamo la verità, la categoria ormai ci sguazza da tempo.
Come può dunque, in questo contesto, un allenatore della personalità e del talento di Leonardo Jardim essere stato ai margini fino a oggi?
Innanzitutto va detto che è ancora molto giovane (farà 43 anni ad agosto). Non essendo stato calciatore poi, ha certamente dovuto guadagnare credibilità e rispetto al suon della più dura gavetta. Da quando allena squadre di prima divisione comunque, dal 2011, macina risultati e traguardi senza sosta.
Con il Braga vince tredici partite di fila e segna la seconda miglior stagione nella storia del Club. Sempre in patria, riporta lo Sporting Lisbona al secondo posto in campionato e alla qualificazione in Champions che non arrivava da 5 anni.
Grandi prestazioni, grandi risultati, ma dopo un anno arriva sempre il divorzio. “Disaccordi con la presidenza” è la fredda giustificazione ufficiale per le separazioni. Un tipo tosto questo Jardim… ma veniamo al caso che rende la faccenda più intrigante e “bomberesca”.
Nel 2013 l’allenatore portoghese sta guidando l’OlymPiacos all’ennesimo titolo greco con 10 punti di vantaggio sulle avversarie e arriva 17 partite utili, frutto di 14 vittorie e 3 pareggi. D’improvviso la rottura. Nonostante tale ruolino di marcia, a gennaio Jardim è esonerato.
Come sarà mai possibile? Si parla ancora di “disaccordi con la presidenza”, ma qualcosa stavolta non quadra davvero. Saranno proprio le indiscrezioni sul caso a svelare la verità. Pare che il buon Leonardo intrattenesse rapporti stretti con una parte della dirigenza che gli era invece preclusa. Rapporti “sportivi” sì, ma non proprio legati al calcio. Di quello sport che si fa nel lettone, per capirci.
In pratica Jardim se la faceva con la moglie del presidente dell’Olympiacos. Il Club ha motivato l’esonero con la scarsa presenza di pubblico allo stadio, causata dal gioco monotono della squadra. Spiegazione probabilmente un pochino contorta. Certamente però, emettere un comunicato dal titolo “Il Presidente è un cervo reale” pareva bruttino.
Speriamo Leonardo non abbia la stessa debolezza ora in quel del Principato. Prima di tutto perché dispiacerebbe privarsi del suo gioco e della capacità di valorizzare giovani come Martial e Mbappé; poi perché l’oligarca russo che sta alla guida del Club potrebbe usare metodi più ruvidi rispetto al semplice licenziamento. Putin Style!
Noi stiamo dalla parte del nuovo Guru lusitano. In fondo, da tecnico portoghese quarantenne, Jardim ha solo seguito i dettami dello Special One:
“Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio” recitava il profeta di Setubal. Leonardo, suo discepolo, ha scelto la figa come materia d’approfondimento. Attento Mou! Ha già messo la freccia.
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