Se lo sono chiesto in tanti, fin quando il quotidiano Bild non ha dato una risposta. Cosa inalavano i calciatori russi, immortalati dalle telecamere, passandosi la mano sotto il naso prima delle partite?
Viste le accuse piovute sulla Nazionale di casa dall’agenzia antidoping degli Stati Uniti (a detta del capo Travis Tygart i russi “correvano troppo”) a inizio Mondiale, si è tornato a parlare di doping. Il giornale tedesco ha però scoperto l’arcano fornendo la propria versione: I calciatori russi “sniffavano” ammoniaca. E incalzato dall’inchiesta giornalistica ormai di dominio internazionale, il medico della Russia Eduard Bezuglov non ha potuto che confessare:
“Si trattava di semplice ammoniaca su batuffoli di cotone. Una cosa che fanno migliaia di atleti, e che si usa da decenni non solo nello sport ma anche nella vita di tutti i giorni, quando qualcuno perde conoscenza o è debole. Non ha nulla a che fare col doping. Il forte odore è quello classico dell’ammoniaca, ma è una cosa che possono fare tutti, con del cotone e dell’ammoniaca presi in farmacia.“
L’ammoniaca, pur conferendo una sorta di carica prima della prestazione, non è considerata sostanza dopante. Una pratica che veniva usata anche nel sollevamento pesi soprattutto da alcuni allenatori dei paesi dell’Est, proprio per ottenere questo effetto di “shock” in vista del repentino sforzo.
L’inatteso exploit della Russia continua dunque a destare sospetti. Anche se tra girone favorevole e spinta del pubblico di casa, le convincenti ma non eccelse prestazioni sembrano in linea con la “febbre mondiale”. Nel calcio, comunque, una cosa del genere non s’è mai vista. Sono proprio strani questi russi…
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