Dopo più di un anno di estenuanti trattative, di offerte, rilanci, smentite e polemiche, adesso è tutto fatto per il passaggio del Newcastle ad un fondo saudita. La cessione, secondo quanto riportato in Inghilterra, è stata ufficializzata nella serata di giovedì. Tutte le parti coinvolte erano fiduciose circa l’esito positivo dell’affare, compresa la Premier League. Restavano i problemi riguardanti i diritti umani in Arabia Saudita sollevati da Amnesty International.
Il Newcastle diventa saudita?
È stato annunciato il trasferimento della proprietà del Newcastle United a un fondo saudita. L’ufficializzazione è arrivata nel tardo pomeriggio di giovedì dopo il via-libera della Premier League al takeover del consorzio controllato dalla Famiglia Reale di Riyad. Lo scorso anno c’era già stata una trattativa in fase avanzata, bloccatasi però di fronte alle reticenze dei club della Premier League di accogliere un fondo controllato dalle autorità saudite nella federazione calcistica, per questioni legate all’immagine pubblica del campionato inglese. Altro ostacolo era rappresentato dalle tensioni esistenti fra l’Arabia Saudita e il Qatar, ora parzialmente risolte. Tutte le parti coinvolte hanno lavorato duramente per arrivare a una conclusione dell’affare e dare l’annuncio il prima possibile.
L’operazione porterà nelle tasche dell’attuale proprietario del club Mike Ashley la cifra di 320 milioni sterline, pari a circa 360 milioni di euro. Questo nonostante le tante proteste arrivate da ogni parte del mondo.
Amnesty International infatti aveva subito invitato la Premier League a riconsiderare le sue condizioni di ingresso, imposte ai proprietari e ai dirigenti delle società della massima divisione inglese, per affrontare adeguatamente “le questioni legate ai diritti umani“. Gli occhi dell’organizzazione sono puntati sulla figura del principe Prince Mohammed Bin Salman, colui che controlla il Public Investment Fund (PIF), fondo d’investimenti che è in procinto di acquistare il Newcastle. L’uomo infatti è stato già accusato di essere il mandante dell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi.
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