Alla fine Conte ha detto no. Bomber Pavoletti non sarà agli Europei, con il rammarico dei suoi tantissimi estimatori, che già si preparavano a eleggerlo quale eroe popolare di quest’estate. I 14 gol dell’attaccante del Genoa, alcuni di primissimo livello, non hanno convinto il C.T. dal bel capello a portarlo in Francia.
Ora, avesse avuto davanti Ronaldo e Romario, avremmo anche compreso. La concorrenza di Eder e Pellè ci sembra invece più abbordabile. Noi, a nostro tempo, ci abbiamo provato (leggi l’articolo). Abbiamo provato ad alimentare il sogno. Abbiamo provato a smuovere le coscienze, perché questo attaccante segnava e lo faceva con la fame e l’istinto di chi non ha intenzione di fermarsi.
A febbraio, proprio nel suo momento migliore, Pavoletti si è fermato per un problema muscolare, restando fuori dai campi per più di un mese. Che sia stato questo a determinare l’assenza dell’attaccante dalla lista dei 30 pre-convocati per l’Europeo? Preferiamo pensare di no, anche perché immediatamente dopo il suo rientro, Leonardo ha ricominciato a segnare quanto prima.
Pesa forse, più che altro, l’abitudine maniacale di Conte a servirsi solamente di chi ha già testato, senza lasciare spazio a sorprese o scommesse. In questo scenario, per certi versi anche condivisibile, rimane a casa l’affamato Pavoletti e trovano le porte spalancate i bradipi di centrocampo Montolivo e Thiago Motta.
Abbiamo sognato che Pavoletti potesse essere il nuovo Totò Schillaci, o il nostro Jamie Vardy. Attaccante tutto cuore, muscoli e sguardo spiritato. Non resta che aspettare il Mondiale in Russia e confidare nella chiamata di Ventura. Magari per allora Leonardo giocherà in una grandissima, magari anche all’estero.
Anche se in Francia non ci andrà, per il momento resta il più quotato “attaccante operaio” italiano. Non sarà tutto, ma i Bomber hanno imparato ad amarlo.