Platini si espone: "Con me presidente il Var non ci sarebbe mai stato. Tornare alla Juve? Ho già dato"

Queste le parole dell'ex campione francese sul calcio in generale durante il Festival dello Sport a Trento
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Nel palcoscenico del Festival dello Sport di Trento, Michel Platini ha dato voce a una serie di riflessioni che non hanno lasciato indifferente il pubblico. Dal mondo del calcio alla discussa introduzione del VAR, fino a questioni personali e alla sua visione per il futuro del gioco, l'ex fuoriclasse francese ha offerto una panoramica acuta e sincera.

 

La tecnologia nel calcio e il pensiero sul VAR

"Se fossi stato presidente io, non ci sarebbe mai stato il VAR. Il calcio è umano. Il problema del VAR è che si spostano le polemiche", ha dichiarato Michel Platini, mettendo in luce una posizione ferma e a tratti nostalgica. Le Roi ha criticato la tecnologia utilizzata oggi, sottolineando come certe decisioni debbano rimanere un'interpretazione arbitrale.

 

Platini ha evidenziato anche come il VAR stia cambiando il gioco in aspetti forse non previsti: "Se c'è un calcio d'angolo e poi si fa gol, non si va a vedere se il calcio d'angolo c'era. Tutto sbagliato, lascerei il VAR solo sulle linee, sul fuorigioco. Il resto è interpretazione". Una visione che fa riflettere sulla direzione futura del calcio.

 

L'addio al calcio giocato

A soli 32 anni, Michel Platini ha deciso di appendere le scarpe al chiodo, un abbandono precoce che suscitò diverse domande nel mondo sportivo. Rispondendo a queste curiosità, Platini ha confessato: "Avevo vissuto un anno difficile per un problema al piede, ho preso pastiglie per un anno per camminare normalmente. Poi dopo l'Heysel è stato un momentaccio complicato".

 

Il suo racconto si fa concreto quando parla del periodo buio vissuto dopo la tragedia dell'Heysel, ammettendo: "Ho fatto gol io, è stato triste. Ero usurato. Poi ho visto che cominciavo a segnare meno gol e così non mi piaceva". Un giocatore sempre ambizioso, che non se la sentiva di continuare senza mantenere il suo livello d’eccellenza.

 

Futuro da dirigente alla Juventus?

Quando si parla di un eventuale ritorno alla Juventus, stavolta nelle vesti di dirigente, Platini rimane vago e distaccato. "Vi voglio bene, ma è più complicato. Se devo fare qualcosa, lo devo fare per il bene del calcio in generale, non per un club o una istituzione", afferma con la consueta franchezza.

 

Platini sembra avere in mente un futuro più ampio, con idee che trascendono il legame con un singolo club: "Ho già dato, ho già idee per il calcio in generale". Un addio quanto mai definitivo? Forse, ma certamente con l'impegno di guardare al bene collettivo del calcio.

Matteo Zinani
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