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Quando manca il decimo: storie di ordinari calcetti

calcio06/02/2017 • 16:46
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Se non c’è due senza tre, non è detto che sia nove senza dieci. Il “decimo” di ogni calcetto che si rispetti è un’entità mistica che chi riesce a trovare si tiene strettissimo. Ma non sempre l’organizzazione va per il verso giusto. Ecco allora che serve la fantasia di Kakà ed il carisma di Gattuso per riuscire a non giocare in dieci. E trovare il “decimo” giusto.

#10 QUELLO CHE NON ASPETTAVA ALTRO: e che probabilmente non gioca un calcetto dai tempi dello scudetto della Roma. Accetterà senza condizioni la proposta del calcetto al via a distanza di dieci minuti annullando qualsiasi altro impegno. Inutile dire che sarà più arrugginito del rubinetto della doccia

#9 QUELLO CHE CI CREDE UN SACCO: e quasi vi farà un favore a concedervi la sua presenza in campo ostentando il suo “essere molto più buono di tutti”. Arriverà al campo già cambiato salutando tutti con aria di superiorità presentandosi come il salvatore del calcetto del lunedì. Al primo tocco sbagliato (per colpa sua) si incazzerà alla Stam minacciando di andarsene.

#8 QUELLO CHE FA L’UMILE: ma che nasconde in realtà un passato sui migliori campi della zona. L’avversario peggiore nelle tedesche, il giocatore che fa esclamare “oh, questo è buono” dopo il quinto gol segnato in sei minuti e sette secondi. Meglio portarselo in squadra. Spacciandolo ovviamente per uno che passava di lì per caso.

#7 QUELLO CHE NON VI ASPETTAVATE: era l’ultimo numero nel listone dei “decimi”. L’ultimissima speranza il cui “no, non ci sono” solitamente è più quotato delle tre pere incassate da Bizzarri ad ogni partita. Il suo “se hai bisogno ci sono” regala ribaltamenti di stomaco che nemmeno una casa libera sa dare.

#6 QUELLO INFORTUNATO: ma non gravemente. Niente stampelle ma una caviglia ancora gonfia dopo la partita della domenica. Arriverà giusto per compassione o perché ha mire sulla sorella di qualcuno dei nove e vuole strappare consensi. Giocherà mezz’ora prima di salutare tutti simulando la necessità di una barella per uscire dal campo.

#5 L’OVER 40: ovviamente parente stretto o cognato di qualcuno dei giocatori in campo è disponibile in due versioni. Ancora esaltato dalla vittoria del campionato amatori 89/90 e polemico oppure silenzioso e randellatore seriale. Quale sia la migliore opzione tra le due è impossibile dirlo.

#4 QUELLO CHE PUO’ ESSERCI MA CHE ARRIVERA’ DOPO MEZZ’ORA: e che trasformerà la partita in un coro di “oh ma allora arriva o no?”

#3 QUELLO CHE PRIMA C’E’, POI NON C’E’ POI (FORSE) C’E’: forse è meglio giocare in nove, no?

#2 QUELLO CHE NON SENTIVATE DA ANNI: e che magari nel frattempo ha cambiato città, università o lavoro a vostra insaputa. Ma che magicamente è ancora nella stessa via, deve ancora finire l’università o fa lo stesso lavoro. E che c’è pure per quel calcetto.

#1 IL RESIDUATO DELLA PARTITA PRECEDENTE: quando tutte le opzioni della rubrica sono esaurite, quando non è possibile richiamare in attività chi ci ha lasciato un paio di crociati si può puntare soltanto su chi dopo un’ora di gioco ha ancora voglia (e tempo) di restare al campo. E che avrà comunque più fiato di tutti voi messi assieme.

calcio06/02/2017 • 16:46
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Autore

Redazione

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