La Vecchia Signora è sempre stata golosa di successi nel corso della sua storia: innumerevoli Scudetti, trofei internazionali, grandissimi giocatori in rosa. Una donna che ha fagocitato ogni lussuria calcistica presente. Una donna bella, che in tanti criticano e che altrettanti apprezzano. Una donna a cui è capitato anche di dover ripartire da zero, senza lo scintillante trucco bianconero di sempre, per poter tornare a rivivere di grande bellezza.
I motivi li conosciamo, e non è certo nostra intenzione generare discussioni infinite. La ricorrenza però parla chiaro: la data di ripartenza della “nuova” Juventus è il 9 settembre 2006. Dieci anni fa la squadra di Deschamps esordisce in Serie B, giocando la sua prima partita nella storia della cadetteria. L’avversario è il Rimini, ormai da troppo tempo lontano dalle categorie che contano dopo anni di grande spettacolo. E’ una squadra talentuosa, con giocatori che in seguito faranno bella figura anche in Serie A come Valiani, Vitiello, Barusso, ma soprattutto giocatori affermati come Handanovic, Matri, Jeda, Ricchiuti e Moscardelli.
Finirà 1-1: per la Juventus arriverà il vantaggio di Paro, giocatore dai troppi infortuni e dal talento sprecato. I padroni di casa troveranno il pareggio definitivo con la rete di Ricchiuti. La Juventus vincerà in scioltezza quel campionato, nonostante la penalità: 85 punti, frutto di 28 vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte. Che lo si voglia ricordare o meno, un pezzo di storia per il club bianconero, che in molti ovviamente sperano di non rivivere più. Tanti, invece, ricorderanno quella gara come il punto di inizio di una scalata che ha riportato la Juventus dove obiettivamente merita di stare, cioè nell’Olimpo delle grandi d’Italia e d’Europa. Perché a volte, per ritornare grandi, bisogna ripartire dal basso. E il passato non sempre è foriero di ricordi negativi, anche quanto questi appaiono come tali. E forse, come in un film nostrano, la Juventus proprio da Rimini è riuscita a trovare un lieto fine meraviglioso.