Nei mesi scorsi ha scatenato tante chiacchiere la diatriba familiare di Paul Pogba, messo sotto ricatto dal fratello per alcune sue presunte malefatte, tra cui quella di aver lanciato maledizioni contro il connazionale Kylian Mbappè con l’aiuto di uno stregone. E il quotidiano francese Le Parisien è andato a cercare direttamente il marabutto per chiedere se queste voci fossero vere o inventate di sana pianta. Birame D, così si fa chiamare lo stregone, ha smentito tutto.
Lo stregone e la questione Pogba-Mbappè
“L’intera storia che riguarda la stregoneria è una invenzione bella e buona“, ha esordito lo stregone. “Paul non mi ha mai chiesto di fare un incantesimo su Mbappe, nè per la partita tra il Psg e il Manchester United nè per qualsiasi altra occasione“. Birame D ha confermato invece che il centrocampista della Juventus ha grande stima e rispetto del connazionale. In realtà nelle conversazioni tra il marabutto e Pogba si è parlato anche dell’attaccante francese, ma solo di questioni inerenti al campo.
Conversazioni religiose
“L’unica volta che abbiamo parlato di Kylian è stato in una telefonata durante i Mondiali 2018. Dopo la partita contro l’Argentina ho detto a Paul ‘è assurdo quanto sia veloce quel piccoletto’. E lui mi ha risposto con queste parole ‘Kylian è un dono di Dio. Averlo con noi, ci aiuta molto e fa tantissime cose buone“. Niente maledizioni dunque, ma solo conversazioni di tipo religioso: “Parlavamo del Corano, delle preghiere che dobbiamo fare tutti i giorni e di argomenti spirituali. Gli ho fatto capire che su questo pianeta siamo solo di passaggio e che tutte le cose materiali che accumuliamo durante la nostra esistenza non conteranno nulla dopo la morte“.
Il caso Pogba-Mbappè può quindi definirsi chiuso e l’attaccante del Psg può dormire sonni tranquilli…forse.