Quando sentiamo pronunciare il nome di Ronaldo, pensiamo inevitabilmente a due calciatore che, in anni ed epoche diverse per il calcio, hanno fatto la storia. Il primo, il Fenomeno brasiliano dalle ginocchia di cristallo, ha dato spettacolo un po’ ovunque, anche in Italia con Inter e Milan. Il secondo, un po’ sbruffone un po’ generoso, con Manchester United e Real Madrid ha vinto tutto e di più: gli manca solo la consacrazione con la Nazionale in una competizione ufficiale. Poi c’è un terzo Ronaldo. Quello sfigato.
Ronaldo, che di nome fa anche Pompeu da Silva, è un ragazzo che attualmente milita nella Salernitana, in Serie B. In Italia ha giocato un po’ per tutte: Padova, Grosseto, Empoli, Mantova, Catanzaro, Pro Vercelli. E’ di proprietà della Lazio, con Lotito che l’ha portato in quella che di fatto sta diventando la sua squadra “satellite”. Ronaldo è un mediano che può giocare anche trequartista, e di lui si è sempre parlato un granché bene, vuoi per il nome da predestinato o per le qualità che si pensava ci fossero. Ebbene, per adesso, il calciatore ha fatto vedere qualcosina: nella stagione corrente, ad esempio, è sceso in campo appena 9 volte ma ha segnato 3 reti. Il problema è che Ronaldo, a 26 anni, si ritrova in una squadra da zona retrocessione in Serie B e con una miriade di infortuni in carriera alle spalle (su questo potrebbe aver preso dal suo conterraneo, speriamo per lui di no). Certo, non parliamo di un vecchio bacucco che rischia di rompersi il femore ogni volta che cade a terra, ma nemmeno di un giovincello spigliato ed eclatante.
La carriera del Ronaldo terzo incomodo è di fatto già ad un bivio: con una valutazione di appena 300.000 euro e una carriera che per ora stenta a decollare, il centrocampista dovrà far sfoggio di tutte le sue qualità per emergere, o quanto meno provarci. Oppure spacciarsi con le donne per il suo omonimo del Real Madrid, che nei locali a quanto pare funziona sempre. Se ti chiami davvero Ronaldo, poi, funzionerà anche di più.