L'ultimatum lanciato dal ds rossonero tramite le pagine della Gazzetta non è andato giù al club belga, che non ha ancora dato una risposta all'ultima offerta per il centrocampista. Tra tattiche di mercato e risposte che tardano ad arrivare, il braccio di ferro tra Milan e Bruges per Ardon Jashari tiene banco e non sembra destinato a risolversi a breve. Ecco tutti i dettagli di questa trattativa che sta facendo scaldare gli animi su entrambi i fronti.
La proposta definiva del Milan
Il Milan sembra aver fatto il possibile per aggiudicarsi le prestazioni di Ardon Jashari, alzando l'offerta a 33,5 milioni di euro più bonus, in un tentativo di arrivare ai tanto richiesti 35 milioni di base fissa. Non solo: i bonus potrebbero portare il totale vicino ai 40 milioni. Il ds Igor Tare ha dichiarato che questa è l'ultima offerta, un chiaro "prendere o lasciare". Tuttavia, la risposta tarda ad arrivare, creando una situazione di stallo.
Secondo le indiscrezioni però, il tempismo delle dichiarazioni di Tare poco prima dell'incontro del Bruges contro il Genk non è stato apprezzato dalla dirigenza belga. Gli animi si scaldano quando il calciomercato entra nel vivo e le dichiarazioni pubbliche possono essere lette come tentativi di pressione. Anche il Bruges non è stato tenero quindi, con provocazioni pubbliche da parte di figure come l'ad Bob Madou e il capitano Vanaken “Non ci facciamo intimidire”, ha dichiarato quest'ultimo.
L'atteggiamento di Jashari
Ardon Jashari, dal canto suo, ha mantenuto un comportamento che non è passato inosservato: si è astenuto dagli allenamenti e dalle uscite sportive del club per un certo periodo. Questo atteggiamento è stato percepito come una volontà di forzare la mano per trasferirsi al Milan. Un chiaro segnale che il giocatore desidera il passaggio in Serie A, anche se ciò significherebbe ignorare altre offerte o l'obbligo contrattuale con il Bruges, valido fino al 2029. Insomma, il club belga si trova solo e spalle al muro.



