La stagione di Matteo Guendouzi alla Lazio sta assumendo contorni sempre più nervosi, specchio fedele delle difficoltà complessive del club biancoceleste. L’estate travagliata, condizionata dal blocco operativo legato alle vicende Consob, ha lasciato cicatrici evidenti su un ambiente che non è mai riuscito davvero a ritrovare un equilibrio. La squadra procede a strappi, i risultati mancano di continuità e lo spogliatoio vive una fase di incertezza che inevitabilmente ha influito anche sul rendimento del centrocampista francese. La sua indole agonistica, già esuberante di natura, è stata amplificata da un contesto che fatica a garantire stabilità tecnica e serenità gestionale. Sul piano dei numeri, però, il contributo di Guendouzi resta facilmente misurabile. Da quando è arrivato alla Lazio ha disputato 103 partite ufficiali, incluse coppe europee e nazionali, segnando 5 gol e offrendo un impatto costante in termini di aggressività, volume di gioco e costruzione dal basso. In Serie A le sue presenze ammontano a 79, con 4 reti e diversi recuperi chiave nella zona nevralgica del campo. Nella stagione attuale ha già collezionato 9 presenze e 1 gol, numeri che confermano un impiego regolare nonostante l’andamento altalenante della squadra.
Le sue qualità restano evidenti: baricentro dinamico, inserimenti continui, capacità di spezzare il pressing avversario e di accompagnare la transizione offensiva. Già in passato, il profilo del centrocampista francese aveva attirato l’interesse dell’Inter, che lo aveva monitorato come possibile innesto per aumentare fisicità e ritmo nel proprio centrocampo. Sebbene quella pista non si fosse concretizzata, il fatto che un club di quel livello avesse considerato Guendouzi un’opzione credibile contribuisce a definire la portata del giocatore. Oggi, tuttavia, il suo nome torna al centro delle discussioni per motivi diversi: la Lazio vive un momento delicato, ha necessità di riequilibrare i conti e di rinnovare alcune zone della rosa, e fra i candidati alla cessione di gennaio il francese è considerato uno dei profili più appetibili sul mercato.
La Lazio già pensa al sostituto, Guendouzi scaricato
Proprio su questo punto è intervenuto Roberto Rambaudi, che a Radiosei ha espresso un parere chiaro e diretto sulla possibile uscita del francese. Nel caso in cui partisse Guendouzi a gennaio - ha dichiarato l'ex calciatore - a me piacerebbe Ndour della Fiorentina, può essere mezzala e costruttore. Le sue parole non sono un semplice suggerimento tecnico, ma una fotografia precisa della situazione: la Lazio ha bisogno di rinnovare il centrocampo, di abbassare l’età media e di inserire un profilo che possa garantire continuità nel palleggio e modernità interpretativa del ruolo. Ndour, per dinamismo, struttura fisica e margini di crescita, rappresenta esattamente quel tipo di giocatore.
La valutazione di Rambaudi tocca poi il punto più sensibile: Guendouzi è uno dei principali indiziati per generare una plusvalenza utile a sistemare i conti e a finanziare nuovi ingressi. Il suo rendimento resta valido, ma il rapporto costi-benefici, unito al contesto societario, lo colloca in cima alla lista dei sacrificabili. In questo quadro, l’eventuale arrivo di Ndour ,con 12 presenze e 2 gol a referto, aprirebbe uno spazio tecnico chiaro e permetterebbe alla Lazio di riprogettare la mediana con una prospettiva più lunga. Parallelamente, l’idea di una cessione del francese riattiverebbe in automatico un potenziale asse con l’Inter, che da tempo apprezza le caratteristiche del giocatore. Se la Lazio dovesse realmente decidere di monetizzare, i nerazzurri potrebbero tornare a farsi vivi, trovandosi davanti un’occasione che in passato non erano riusciti a cogliere.


