Mike Maignan si trova al centro di una delle situazioni più delicate dell’attuale panorama rossonero. Il portiere francese, diventato negli anni un cardine tecnico ed emotivo della squadra, ha un contratto in scadenza a giugno 2026 e il dialogo con la dirigenza rimane congelato. Il Milan conosce il valore del proprio numero uno: decisivo nelle sfide di cartello, leader silenzioso ma autoritario, punto di riferimento in un reparto che negli ultimi anni ha spesso tratto beneficio dal suo istinto. Eppure, come accaduto con Gianluigi Donnarumma, l’impressione è che il club rischi di perdere un patrimonio tecnico enorme senza riuscire ad avvicinarsi a un accordo.
Le richieste del giocatore e le politiche di contenimento salariale della società sembrano viaggiare su binari paralleli. La dirigenza non vuole cedere a un’escalation economica difficilmente sostenibile nel lungo periodo; Maignan, consapevole del proprio pedigree internazionale, ritiene legittimo puntare a un ingaggio da top europeo. Se a questo si aggiunge la necessità del Milan di intervenire su più reparti nella prossima estate, la situazione rischia di complicarsi ulteriormente. Intanto, in campo, Maignan continua a garantire prestazioni di livello assoluto che poche altre squadre in Europa possono vantare nel ruolo. Ma gli applausi non bastano a risolvere il nodo contrattuale, né a cancellare la sensazione sempre più diffusa che il club stia lentamente scivolando verso un nuovo caso analogo a quello vissuto con Donnarumma. Un addio annunciato, senza contropartita economica, di un titolare imprescindibile. Ed è proprio questa prospettiva, più di ogni altra considerazione, a inquietare l’ambiente e a sollevare la domanda: "non si poteva fare di più?"
Tegola Milan, il Bayern stuzzica Maignan
Parallelamente, mentre il Milan riflette sul futuro del suo portiere, in Germania si muove con decisione uno dei club più attenti alla pianificazione tecnica degli ultimi vent’anni: il Bayern Monaco. I bavaresi hanno iniziato a programmare il post Neuer, leggenda in scadenza nel 2026, e il nome di Maignan è tornato con forza nei dossier del reparto scouting. Per caratteristiche, esperienza internazionale e maturità sportiva, il francese è considerato il più adatto a garantire una transizione equilibrata e immediatamente competitiva. Il Bayern osserva da tempo il profilo di Maignan e ne apprezza la completezza. L’eventualità di un parametro zero - o di un’operazione economicamente vantaggiosa qualora il Milan decidesse di cederlo anzitempo per evitare un’altra fuga a costo zero - rende il portiere una scelta ideale per il club tedesco, che da anni ragiona con largo anticipo sui ruoli chiave.
{/* @ts-expect-error AMP custom element */}
Per Maignan, un trasferimento in Bundesliga rappresenterebbe una progressione naturale della carriera, in un contesto comunque competitivo, in una squadra abituata a lottare per tutto e in un ambiente in cui la pressione non è un freno ma una costante. Per il Bayern sarebbe la prima tessera del mosaico che condurrà all’era post-Neuer; per il Milan, il rischio di vedere partire uno dei suoi giocatori più rappresentativi senza aver realmente tentato il tutto per tutto. La partita è ancora lunga, ma la direzione sembra già tracciata e senza una svolta netta il Milan rischia di deludere nuovamente i propri tifosi.


