Lazio, per Sarri è incedibile: ma il contratto di Basic scade nel 2026

L'allenatore biancoceleste ha recentemente tessuto le lodi di questo giocatore
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Nello sport, poche storie riescono a fotografare meglio di quella di Toma Basic quanto il calcio sia materia viva, mutevole e spesso ironica. Fino a poche settimane fa il centrocampista croato era un corpo estraneo alla Lazio: fuori lista, zero presenze in stagione, rapporti logorati con la dirigenza e un futuro già immaginato lontano da Formello. Oggi, invece, il suo nome è di nuovo al centro del dibattito - ma per le ragioni opposte.

Il mancato trasferimento in estate

La rottura consumata in estate sembrava definitiva. Aveva irritato - e non poco - la scelta del giocatore di rifiutare ogni proposta di cessione pur di non ritoccarsi l’ingaggio da 1,6 milioni, così come le dichiarazioni sul mancato trasferimento all’Hajduk Spalato: parole che a Formello erano rimbombate più forti di una sconfitta. La società aveva dunque deciso di relegarlo in un limbo: allenarsi sì, giocare no. 

Il ritorno in rosa

Poi il tornante imprevisto: l'infortunio di Dele-Bashiru e l'emergenza a centrocampo della Lazio. Da lì la decisione di Maurizio Sarri di fare un cambio nelle liste, reintegrando in rosa il centrocampista croato. Con il tecnico toscano Basic aveva già accumulato 73 presenze nel corso della prima esperienza insieme. 

 

Oggi, dopo 226 minuti in campo, la provocazione di Sarri ha fatto rumore: "Per me l’incedibile è Basic". Una frase che stride con la realtà contrattuale - il giocatore va in scadenza nel 2026 - ma racconta bene il momento emotivo che vivono i biancocelesti: fare di necessità virtù, e scoprire che a volte la virtù era lì, dove non la si voleva più guardare. Basic è diventato il simbolo di una rinascita che nessuno aveva previsto, rivelandosi un elemento prezioso per la squadra.

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