La storia di Joseph Minala è una di quelle che il calcio spesso sminuzza e dimentica, lasciando dietro di sé una scia di domande irrisolte e un uomo ferito. Oggi, a 29 anni, il centrocampista camerunese milita in una realtà periferica come il Marsaxlokk Football Club, sulle tranquille sponde di Marsa Scirocco, a Malta. Una distanza – geografica, tecnica e soprattutto emotiva – enorme rispetto a quella che solo pochi anni fa sembrava la sua naturale destinazione: i palcoscenici della Serie A e forse dell’Europa più brillante.
Il periodo di Minala alla Lazio
Minala è arrivato alla ribalta nazionale nel 2014, quando veniva considerato una delle promesse più intriganti del vivaio della Lazio. Aveva 17 anni quando Edy Reja lo fece debuttare contro la Sampdoria, il 6 aprile di quell’anno. Doveva essere la prima di tante notti importanti, e invece quel giorno fu la scintilla che innescò un incendio che ha bruciato la sua carriera: la voce secondo cui non avesse affatto 17 anni ma ne dimostrasse molti di più.
Secondo Minala, quell’invenzione non fu casuale. “Fu un attacco mirato”, racconta oggi dalla sua nuova patria nel Mediterraneo alla Gazzetta dello Sport. Una gogna che lo travolse nel periodo più fragile della sua vita. L'ex Lazio aggiunge poi un dettaglio ancora più inquietante: minacce, ricatti, pressioni da parte di persone di cui si fidava, che lo avevano aiutato ma poi abbandonato, lasciandolo solo in mezzo a un vortice di cattiveria gratuita. “Mi hanno massacrato, distrutto, umiliato”, dice oggi con una lucidità dolorosa.
Un lento declino
Le indagini successive hanno dimostrato ciò che lui ha sempre sostenuto: Joseph Minala è nato il 24 agosto 1996 a Yaoundé. “I test hanno confermato che sono del ’96, anzi dimostro persino un anno in meno”, sottolinea. Ma il danno, ormai, era fatto. Nonostante buone parentesi a Bari e soprattutto alla Salernitana – dove i tifosi ancora lo ricordano per il gol decisivo nel derby con l’Avellino – la sua carriera ha iniziato una lenta discesa: prestiti, panchine, un anno da fuori rosa alla Lazio, poi la Serie C con Lucchese e Olbia, un breve tentativo in Lettonia con 46 minuti totali.
Dal 2023 è iniziato il capitolo maltese. Prima lo Sliema Wanderers, con cui ha vinto la coppa nazionale, poi il Gzira United e infine il Marsaxlokk. Gli stipendi milionari della Serie A appartengono al passato: oggi guadagna meno di 100mila euro, cifre in linea con il calcio locale. Eppure continua a sperare. “Meriterei almeno la Serie B. Sono stato svalutato per qualcosa che non è mai esistito”, afferma.


