Una partita indimenticabile. La finale di Champions League del 2005 tra Milan e Liverpool resterà per sempre nella storia dello sport. Una rimonta pazzesca, da 3-0 a 3-3, e un epilogo da brividi ai calci di rigore. Tra i protagonisti assoluti di quel trionfo dei Reds c'è sicuramente Jerzy Dudek, il portiere che ai supplementari ipnotizzò Shevchenko con un intervento super e che ai rigori neutralizzò due tentativi rossoneri.
Dudek: "La parata su Sheva? Sapevo di aver salvato la squadra"
L'eroe di Istanbul ha raccontato quella partita in un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "La rimonta iniziò nello spogliatoio. Dovevamo segnare 3 gol e dimostrare soprattutto di non essere la squadra del primo tempo. I tifosi furono incredibili, uscimmo dal tunnel e iniziarono a cantare ‘You'll never walk alone’. Anche con quel risultato. Fu speciale, ci diedero l'energia di cui avevamo bisogno". Poi, Dudek ha parlato anche dell'incredibile parata su Sheva: "Nemmeno esultai, era il 117’. Sapevo di aver salvato la squadra e pensavo già al dopo. È il classico momento che uno sportivo aspetta per tutta la vita, per entrare nei ricordi della gente. Con quella carica non avremmo mai perso ai rigori. I giocatori del Milan erano troppo giù".
Dudek svela il segreto del balletto ai rigori in Milan-Liverpool
Infine, la lotteria dei rigori: "Studiai tanti rigori degli avversari, a cominciare dalla finale di Manchester vinta con la Juve nel 2003. Ricordare tutto però era difficile, così chiesi al preparatore di indicarmi la possibile direzione per ogni giocatore. Poi Carragher mi consigliò di fare qualcosa per mettere pressione e pensai a Grobbelaar contro la Roma, nel 1984. Iniziai a muovermi, ad alzare le mani e Serginho tirò il primo sopra la traversa. Il segreto, da lì, fu restare in piedi il più possibile".
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