Alla vigilia dell'interessante sfida Champions contro lo Slavia Praga, oltre al tecnico Chivu, ai microfoni di Sky Sport è intervenuto anche l'esterno mancino dell'Inter Federico Dimarco. Oltre a parlare del momento della squadra, del rapporto con l'allenatore e del giovane Pio Esposito, il nazionale italiano ha anche proferito una frase che sembra essere un'indiretta frecciata al suo ex mister, Simone Inzaghi.
Dimarco, l'Inter e...Simone Inzaghi
“L’Inter sta bene, domani dovremo cercare la quarta", ha esordito l'esterno riferendosi alle tre vittorie consecutive della squadra. "Sappiamo che in Champions tutte le gare sono difficili, ma dovremo affrontarla come tutte le ultime. Penso che la crescita avuta dalla squadra e dalla società negli ultimi anni sia sotto gli occhi di tutti, viste le finali raggiunte. Dovremo cercare di fare il nostro meglio in Champions League, in tutte le partite, a partire da domani. Si è già visto con l’Ajax: siamo una squadra forte, che ha meritato di stare lì per due anni su tre. Non dico che dovremo cercare di rifarlo quest’anno, ma dobbiamo lottare per arrivare il più in fondo possibile”.
Su Chivu: “Ci sta dando tanto. Parlo per me personalmente: mi sta aiutando a ritrovare la fiducia che in questi mesi avevo perso. Del passato non dobbiamo più parlare: è successo dopo aver vinto lo scudetto e deve succedere anche quest’anno, si è ripartiti da zero con un nuovo allenatore che ci sta dando nuove indicazioni e nuovi stimoli. Dobbiamo cercare di seguirlo nel migliore dei modi”. Poi una frase che sta facendo discutere, in risposta ad una domanda in cui gli si chiedeva perché in questa stagione abbia giocato già alcune partite quasi per intero mentre lo scorso anno di solito usciva dal campo entro il 70': “Se è cambiato qualcosa? Dal mio punto di vista no, mi sono sempre allenato al 100%. È stata solo una scelta dell’allenatore: giocare più spesso novanta minuti ti aiuta a migliorare la condizione, piuttosto che uscire matematicamente al sessantesimo...", frase che alcuni hanno interpretato come una frecciata al suo vecchio allenatore Simone Inzaghi.
Infine sul legame col giovane Pio Esposito: "È un giovane, un ragazzo per bene che lavora tanto per migliorare. Sta facendo tutto il possibile per diventare un grande attaccante a livello europeo, ma bisogna lasciarlo crescere: ha vent’anni, bisogna dargli tempo. Io lo conosco da quando ha cinque anni, perché i nostri fratelli giocavano insieme a Interello”.