Il mondo del calcio è costantemente in evoluzione, con discussioni interminabili su come migliorare il gioco e preservare la salute dei giocatori. Questa volta, a farsi sentire senza troppi giri di parole è stato Carlo Ancelotti, figura iconica del calcio internazionale, che ha lanciato un acceso monito nei confronti di FIFA e UEFA. Queste organizzazioni, a suo dire, avrebbero riempito il calendario calcistico di troppi impegni, compromettendo la qualità del gioco stesso.
Ancelotti e la sua critica ai calendari calcistici
In un'intervista rilasciata a Il Giornale, l'ex allenatore del Real Madrid e attuale commissario tecnico del Brasile ha messo il dito nella piaga: "Si gioca troppo e male, il calcio è più analitico, intenso e veloce, ma le organizzazioni devono rivedere i calendari. Ci sono troppe gare, non tutte di qualità, e le lesioni aumentano". Con la sua solita sincerità, il tecnico italiano non ha lesinato critiche a chi gestisce il calcio moderno.
Proposte concrete per un calcio migliore
Ancelotti non si è fermato alla critica, proponendo anche soluzioni che sembrano tanto sensate quanto difficili da realizzare: "Ridurre le leghe da 20 a 18 squadre sarebbe una buona soluzione", ha suggerito, ricordando che ciò contribuirebbe a evitare incontri di basso livello e rendere i costi più logici. Tuttavia, il vero ostacolo resta il raggiungimento di un accordo tra le parti coinvolte. Perché, come ha sottolineato: "Finora non c’è stato".
Interrogato sul motivo per cui allenatori e giocatori sembrano avere poco peso nelle decisioni, Ancelotti ha risposto senza mezzi termini: "Siamo i meglio pagati, forse per questo non ci vogliono al tavolo delle decisioni". Un punto di vista che fa riflettere sullo squilibrio tra chi gioca le partite e chi decide quanti e quali incontri debbano giocarsi.