Angelo Pagotto, ex portiere talentuoso ma travagliato, ha finalmente ritrovato pace e stabilità dopo anni di turbolenze. Un uomo che ha conosciuto l'apice e il baratro del calcio, è riuscito a reinventarsi attraverso una vita semplice, segnata dall'apprendimento e dalla rinascita interiore.
La rinascita di Angelo Pagotto
Oggi Pagotto è un uomo nuovo. Allenatore dei portieri della Pistoiese, si dedica a una routine che comprende risvegli all’alba, bagni nei laghi e meditazione. La sua vita è cambiata drasticamente dopo i tumultuosi anni di carriera e le conseguenti squalifiche legate alla positività alla cocaina. "Mi sono reinventato dopo aver toccato il fondo", racconta con serenità.
L'ex portiere cresciuto nelle giovanili del Napoli, che ha indossato anche la maglia del Milan, non nasconde i problemi che lo hanno portato alla rovina. Una carriera promettente interrotta bruscamente da problematiche legate al doping. Doppia squalifica per positività alla cocaina, la prima volta attribuibile a un presunto scambio di provette: "Non dirò chi era l’altro, ma ci ho rimesso io", sottolinea Pagotto.
La fuga all'estero
Con la carriera da calciatore ormai alle spalle, Pagotto ha dovuto affrontare il dramma dello sperpero delle ingenti risorse finanziarie. "Al Milan mi ritrovai a bruciare 30 milioni di lire al mese senza accorgermene", ammette. Per sopravvivere, si è reinventato come cuoco e pizzaiolo in Germania, poi magazziniere in Liguria, dove ha ritrovato una nuova vita.
Oggi, invece, si gode questo nuovo equilibrio con una ritrovata serenità.