La notizia del licenziamento di Enrico Varriale dalla Rai ha fatto presto il giro del web, sollevando numerosi interrogativi sulle vere motivazioni di questa decisione. L'ex vicedirettore di Rai Sport si è sempre distinto come un volto familiare nelle trasmissioni sportive e la sua improvvisa uscita di scena non poteva passare inosservata.
La "giusta causa" della Rai
La Rai ha giustificato il licenziamento parlando di "giusta causa", ma senza dettagliare ufficialmente la ragione. Secondo alcune fonti ufficiose dal mondo Rai, il provvedimento non sarebbe direttamente collegato ai procedimenti penali nei confronti di Varriale, che comprendevano accuse di stalking e lesioni. Tuttavia, l’ultimo procedimento non ha ancora raggiunto una sentenza, mentre uno precedente è fermo al primo grado di giudizio.
Comportamenti professionali sotto accusa
Ufficialmente, si ritiene che l’allontanamento di Varriale sia legato a comportamenti giudicati "gravemente scorretti" in servizio, compromettendo l'immagine e l'integrità dell'azienda. In passato, casi di licenziamento similari si sono verificati per violazione degli obblighi contrattuali, come la sottrazione di beni aziendali o l'offerta di prestazioni non autorizzate da parte dell'azienda stessa.
Non è la prima volta che la Rai si trova a dover prendere decisioni drastiche nei confronti dei suoi dipendenti. In passato, un giornalista è stato licenziato per aver aggredito fisicamente un collega e per essersi presentato armato in redazione.