Maxi-multa per Karim Adeyemi, talentuoso esterno in forza al Borussia Dortmund e nel giro della Nazionale Tedesca già accostato nell'ultimo anno ad alcuni club italiani, su tutti Juventus e Napoli. Insieme alla compagna, la rapper Loredana Zefi, il 23enne è stato coinvolto in un'incredibile vicenda di possesso illegale di armi. Questa notizia ha sollevato un polverone mediatico, gettando nuove ombre sulla vita privata dei calciatori, spesso protagonisti di episodi controversi fuori dal campo che catturano l'attenzione dei media.
Cosa ha trovato la polizia
La vicenda risale a più di un anno fa, quando la polizia tedesca ha effettuato una perquisizione nella casa di Adeyemi e Loredana Zefi, trovando oggetti che in Germania sono considerati armi e il cui possesso è vietato senza le dovute autorizzazioni. La notizia, riportata dal noto quotidiano Bild, ha confermato che in casa erano stati scoperti un tirapugni e un taser elettrico. Questi oggetti, seppur di piccole dimensioni, rientrano nella categoria delle armi che non possono essere detenute liberamente in territorio tedesco.
Maxi-multa, ma a rate
A seguito dell'indagine, le autorità hanno deciso di infliggere una sanzione da capogiro ad Adeyemi: ben 450.000 euro! Questa somma, non trascurabile nemmeno per un calciatore professionista, dovrà essere versata in 60 "comode" rate da 7.500 euro ciascuna. Secondo quanto emerso, le armi sarebbero state acquistate attraverso una piattaforma di e-commerce, in uno di quei bizzarri acquisti online che, a volte, sfuggono di mano. Pare addirittura che il tutto fosse iniziato come un trend su Tik Tok, dove le cosiddette "mistery box" si sono diffuse tra i giovani, generando magari la curiosità di acquistare una di queste scatole senza sapere bene cosa si trovasse all'interno.
Il comunicato del Borussia
Di fronte a questa vicenda così imbarazzante, la reazione del Borussia Dortmund non si è fatta attendere. Attraverso un comunicato ufficiale, il club ha espresso la sua posizione: "Il nostro club prende sempre sul serio le accuse penali e le considera un’opportunità per discuterne con i propri dipendenti, nel rispetto degli obblighi di riservatezza". Una dichiarazione che sottolinea l'intenzione del club di trattare la questione internamente, cercando di puntare sui valori e sull'etica, pur rispettando la riservatezza di chi è coinvolto.


