Non capita tutti i giorni di poter visitare la Casa Bianca, ma per Timothy Weah, esterno bianconero, l'esperienza è stata un po' traumatica. Sebbene l'incontro con il presidente Trump sia un evento di grande rilevanza, le dichiarazioni del presidente e il contesto politico hanno lasciato un po' interdetto il giovane giocatore americano.
Un incontro inatteso nello Studio Ovale
L'incontro tra la Juventus e il presidente degli Stati Uniti si è svolto nello Studio Ovale, un luogo emblematico e simbolo di potere. Weah, ha commentato il momento con un certo imbarazzo. "Ci hanno detto di andare e non ho avuto altra scelta", ha confessato l'esterno, lasciando intravedere un certo disagio nel doversi immergere in un contesto politico decisamente lontano dal suo mondo.
Politica internazionale
Durante l'incontro, Trump ha tenuto una conferenza stampa in cui ha toccato temi delicati come la situazione con l'Iran, lasciando Weah piuttosto sorpreso. "È stato strano, quando Trump ha iniziato a parlare di Iran..." ha ammesso il calciatore, che quella mattina pensava principalmente al calcio e meno alla scena diplomatica globale.
Il desiderio di una semplice passione
Nonostante il prestigio della visita, Timothy ha sottolineato: "Andare alla Casa Bianca per la prima volta è un'esperienza entusiasmante, è meraviglioso. Ma io non sono interessato alla politica, non è stato così emozionante". Il suo desiderio rimane quello di concentrarsi sul gioco e di vivere questa opportunità mondiale come protagonista, senza distrazioni politiche.


