Briga: "Io laziale di famiglia. Inno della Lazio? Dovrà essere iconico"

esclusive20/02/2024 • 10:04
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Mattia Bellegrandi in arte Briga è un rapper romano, noto al grande pubblico per aver partecipato ad Amici di Maria De Filippi nel 2015. Da lì la sua carriera è decollata: negli anni ha vinto il disco di Platino con il disco Never Again e ha collaborato con artisti del calibro di Gigi D'Alessio, Emis Killa e Clementino, oltre alla partecipazione al Festival di Sanremo nel 2019 con Patty Pravo.

 

Briga, però, è anche e soprattutto tifoso laziale. Di quelli sfegatati, che quando può va in Curva Nord all'Olimpico a tifare la sua squadra del cuore. Non a caso, prima della sfida di Champions League contro il Bayern Monaco, ha vouto omaggiare la sua gente cantando una riedizione di My Way in salsa biancoceleste sotto la curva. Un mix tra calcio e musica che avevamo riscontrato anche con altri cantanti come Sangiovanni e per questo motivo la redazione di chiamarsibomber.com l'ha intervistato per saperne di più sulla sua passione.

Ciao Mattia, partiamo dalla tua fede laziale, come e quando nasce?

Sin da bambino sono stato educato allo sport, in particolare al calcio. Ho iniziato prestissimo ad andare allo stadio con mio nonno e mio padre. Sono classe ‘89 e la mia prima partita la vidi nel ‘93, Lazio-Ancona 5-0. Ero un bambino biondo con una specie di caschetto, come Beppe Signori

So che in molti ti chiedono di scrivere il nuovo inno della Lazio. Ci stai pensando?

L’inno per la Lazio non è una canzone qualsiasi. Dev’essere qualcosa di iconico. Quando avrò trovato le parole e la melodia giuste, allora lo pubblicherò. Tra l’altro abbiamo già tante canzoni e alcune sono bellissime.

Molti cantanti sarebbero voluti diventare calciatori e molti calciatori sarebbero voluti diventare cantanti: come mai c'è questo legame tra calcio e musica?

Sono entrambe delle attività che ti fanno uscire dai problemi della vita quotidiana. Hanno questo straordinario potere di fungere da valvola di sfogo, di alleviare le sofferenze, di farti evadere. C’è chi è riuscito a farle coestistere, mi viene in mente Ronaldinho con quel gol pazzesco contro il Chelsea o Maradona nel suo famoso riscaldamento con “Life is Life” in sottofondo… ma anche Roberto Baggio: il suo calcio era danza e poesia.

Domanda a bruciapelo: chi rappa meglio tra Leao e Kean ?

Lottano per non retrocedere (ride, ndr)

Preferiresti un giorno vincere il Festival di Sanremo o che la Lazio vinca lo scudetto?

La mia storia è molto simile a quella della Lazio. Ci sono momenti in cui tutti sembrano accorgersi di noi ma per lunghi tratti della nostra vita siamo noi che bastiamo a noi stessi. Nel mio caso la mia famiglia, nel caso della Lazio, i suoi tifosi. La Lazio è nata il 9 Gennaio ed io il 10. Mi piace pensare che se vincessi Sanremo, la Lazio vincerebbe lo scudetto nello stesso anno.

So che tu sei amico di molti calciatori laziali: che clima si respira nello spogliatoio?

L’amicizia è un valore assoluto a cui do un’importanza fondamentale nella mia vita. Non posso dire che siano amici, ma di sicuro qualcuno lo conosco. Che aria tiri all’interno non lo so e, anche se lo sapessi, le cose dello spogliatoio devo rimanere lì dentro. A Riad ho visto una squadra senza mordente, carente nell’atteggiamento, ma poi guardi la gara col Bayern e allora ti cambia la proiezione. Quest’anno è un anno altalenante, ma pur sempre ricco di grandi emozioni. Ho vissuto dal vivo il gol di testa di Provedel contro l’Atletico, il gol di Pedro nel settore ospiti a Glasgow… indimenticabile.

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