Fantacalcio, Bartesaghi si è preso il Milan: il classe 2005 ormai è una certezza

Il giovane terzino sinistro è ormai un titolare della formazione rossonera

Pochi, pochissimi, avrebbero scommesso su questo epilogo. E invece, a distanza di soli sei mesi da una primavera amarissima, il Milan si ritrova con una difesa trasformata in un fortino e con un protagonista inatteso: Davide Bartesaghi. Il classe 2005, simbolo del progetto Milan Futuro, è passato dall’essere un giovane retrocesso in Serie D a titolare stabile nella squadra di Allegri, prendendosi la fascia sinistra con autorità e maturità sorprendenti.

Bartesaghi si è preso il Milan

La rinascita di Bartesaghi è la storia di un ragazzo che ha rifiutato di farsi travolgere dai momenti difficili. Il rosso rimediato alla prima partita della passata stagione e la retrocessione con l’Under 23 rossonera potevano pesare come macigni. E invece sono diventati il carburante della sua scalata. Con lavoro, disciplina e la fiducia di Tare e Allegri, l’esterno cresciuto ad Annone di Brianza – rossonero fin dal 2012, quando giocava da attaccante di sinistra – ha scalato le gerarchie fino a superare il nuovo acquisto Estupiñán.

 

Contro la Lazio è arrivata la conferma definitiva: prestazione sicura, spinta costante, intelligenza tattica. Il Milan ha capito di avere tra le mani un talento vero, tanto da blindarlo fino al 2030. Una testimonianza della bontà del progetto Milan Futuro, che magari non ha brillato nei risultati, ma sta producendo giocatori pronti per il grande salto. Kirovski, responsabile del progetto, lo ha definito “un esempio di umiltà e personalità“, sottolineando quanto sia già un punto di riferimento per i giovani che sognano lo stesso percorso.

Milan, la difesa è un vero e proprio muro
Milan, la difesa è un vero e proprio muro

Il muro difensivo del Milan

Ma la crescita di Bartesaghi è solo un pezzo del puzzle. La difesa rossonera nel suo complesso sta vivendo un momento di forma impressionante: sette clean sheet in tredici giornate, numeri che non si vedevano dal 2006-07. Tomori, Gabbia e Pavlović, incostanti la scorsa stagione, oggi sono tre colonne di granito.

 

Gabbia incarna il nuovo spirito del gruppo, un leader silenzioso che parla solo al momento giusto. Tomori ha scelto di dare ascolto al cuore rifiutando offerte pesanti da Juventus e Premier League. Pavlović, dopo un’annata di amnesie, sta correggendo i difetti con continuità e dedizione.

 

Al resto ci pensa Maignan, spesso sotto i riflettori, ma sostenuto da un reparto che ha assimilato fino in fondo le richieste di Allegri. Il tecnico ha modulato il suo Milan in più versioni – 3-5-2, 5-4-1, 4-4-2 – e ha costruito un’identità precisa: pochi gol subiti e massima solidità.

Tag:

Change privacy settings
×