Lorenzo Bernasconi è l’ennesimo gioiello prodotto dal vivaio di Zingonia, un talento esploso con una rapidità tale da sorprendere persino chi, all’interno dell’Atalanta, ne conosceva da tempo le potenzialità. In meno di tre mesi il giovane esterno mancino ha compiuto un percorso che pochi riescono a concentrare in un’intera stagione: dall’esordio in Serie A, avvenuto con cinque minuti contro il Lecce, all’inserimento immediato in Champions League, fino alla magica notte di Bergamo contro il Chelsea, dove è stato tra i protagonisti del prestigioso successo sui campioni del mondo guidati da Enzo Maresca.
Atalanta, alla scoperta di Bernasconi
Proprio contro il Chelsea, nella sfida che ha lanciato definitivamente l’Atalanta in Europa, Bernasconi ha mostrato tutto il suo repertorio: velocità, applicazione difensiva, coraggio e una personalità insospettabile per un ragazzo che fino alla scorsa stagione militava nella formazione Under 23. Raffaele Palladino lo ha scelto dal primo minuto in una partita delicatissima, premiandone il lavoro quotidiano e confermando ciò che Ivan Juric aveva già intuito prima di lui. Entrambi gli allenatori hanno infatti riconosciuto nel classe 2003 un profilo ideale per interpretare il ruolo di esterno a tutta fascia nel sistema dell’Atalanta.
Il percorso che lo ha portato fino qui ha avuto una svolta decisiva durante il ritiro estivo. Juric, infatti, decise di tenerlo in rosa, preferendolo a Palestra poi spedito a Cagliari. Il gol in amichevole contro il Lipsia – un sinistro al volo impeccabile – fu il suo biglietto da visita. Da allora l’ex tecnico del Torino rimase affascinato dalla sua qualità nel piede mancino e dalla maturità mostrata nella gestione della fase difensiva. Con l’Under 23, sotto la guida di Francesco Modesto, Bernasconi aveva già messo insieme numeri importanti: 3 reti e 10 assist, oltre a una crescita caratteriale che oggi rappresenta uno dei punti di forza del suo gioco.
Il sostituto di Bellanova
Anche Gian Piero Gasperini aveva intravisto in lui un talento importante, tanto da portarlo spesso in prima squadra pur senza schierarlo. Juric fu il primo a credere realmente nella possibilità di farlo diventare una risorsa immediata, soprattutto quando la squadra si ritrovò a corto di alternative dopo l’infortunio di Bakker e in attesa dell’arrivo di Zalewski. Partito come quinta scelta, Bernasconi ha scalato rapidamente le gerarchie, conquistando tre presenze da titolare nelle prime tre giornate di Champions League: un dato non casuale, frutto di un ragionamento preciso legato alla sua affidabilità difensiva.
Contro il Chelsea, Palladino ha confermato quella fiducia. Bernasconi ha alternato con intelligenza coperture e discese, mostrando fisicità, disciplina e una continuità impressionante per un giovane alla prima esperienza ad alti livelli. Il tecnico lo ha lodato apertamente: "È un ragazzo serio, umile, che lavora in silenzio e va sempre forte. Meritava un’occasione e questa era la serata giusta".
Ora, con il grave infortunio di Raoul Bellanova – che ha riportato una lesione al bicipite femorale e fuori per 30-40 giorni –, il ruolo di Bernasconi diventa ancora più centrale. Palladino dovrà decidere se riproporlo titolare già contro il Cagliari, in un match chiave per rilanciarsi in campionato, oppure affidarsi a Zalewski. Tra le alternative c’è anche l’opzione Musah da esterno, ma appare una scelta rinviata.


