I primi segnali di Edon Zhegrova iniziano finalmente a intravedersi e, per la Juventus, rappresentano una notizia importante in una stagione che richiede soluzioni offensive alternative. Contro il Pisa, in una partita tutt’altro che semplice, l’esterno kosovaro ha avuto un impatto decisivo, cambiando il volto del match con le sue giocate e contribuendo in maniera concreta alla conquista di tre punti fondamentali per gli obiettivi bianconeri. Una prestazione che sa di svolta, soprattutto per un calciatore che fino a poche settimane fa sembrava ai margini del progetto tecnico.
Il colpo last minute del mercato bianconero
Zhegrova è stato uno dei colpi last-minute del mercato estivo della Juventus. Arrivato il primo settembre dal Lille a titolo definitivo, il kosovaro ha firmato un contratto quinquennale che testimonia la fiducia del club nelle sue qualità. Le aspettative, d’altronde, erano elevate: in Francia aveva dimostrato di essere un esterno offensivo capace di incidere, andando in doppia cifra due stagioni fa e chiudendo la scorsa annata con otto reti complessive. Numeri che avevano acceso l’interesse della dirigenza bianconera, convinta di poter aggiungere imprevedibilità e qualità nell’uno contro uno al reparto offensivo.
L’impatto con il calcio italiano, però, non è stato semplice. Zhegrova ha faticato a inserirsi nei meccanismi della squadra, pagando anche un ritardo di condizione che ne ha rallentato l’inserimento. Il suo debutto in Serie A è arrivato il 20 settembre, con appena sette minuti disputati nel pareggio in casa del Verona. Da lì in poi, una serie di spezzoni che raccontano bene il percorso di adattamento: 26 minuti contro l’Atalanta, panchina contro il Milan, 25 minuti nello 0-0 del derby contro il Torino, otto minuti contro il Napoli e poi mezz’ora sia contro la Roma che contro il Pisa.
Juventus, primi sprazzi di Zhegrova
Juventus, primi sprazzi di Zhegrova
Proprio contro i toscani, però, qualcosa è cambiato. Zhegrova è apparso più sicuro, più coinvolto nel gioco e soprattutto più libero mentalmente. Le sue accelerazioni, i dribbling e la capacità di creare superiorità numerica hanno messo in difficoltà la difesa avversaria, dando alla Juventus quell’imprevedibilità che spesso era mancata. Non solo strappi individuali, ma anche una maggiore partecipazione alla manovra, segno di una crescita evidente sotto il profilo tattico.
Grande merito va attribuito a Luciano Spalletti, che ha deciso di insistere su di lui, concedendogli maggiore continuità e fiducia. L’allenatore bianconero ha lavorato per rivitalizzare un giocatore che rischiava di diventare un corpo estraneo, aiutandolo a ritrovare fiducia e centralità all’interno del progetto. Spalletti ha sempre creduto nelle qualità di Zhegrova, convinto che il talento dell’esterno kosovaro potesse emergere con il tempo e con il giusto contesto.
