Momento magico per Jannik Sinner, fresco vincitore dell'Australian Open, impresa mai raggiunta da nessun tennista italiano. Nella vita dell'altoatesino, però, non c'è sempre stato solo il tennis:. Da piccolo, infatti, giocava a calcio nella squadra del suo paese, allenata dal padre, il quale un giorno si rese protagonista di un gesto che, col senno di poi, si traduce in una lezione che ha contribuito a rendere Sinner il campione che è oggi.
Sinner, la mentalità acquisita grazie alla famiglia
Una solidità mentale, quella di Jannik Sinner, ereditata dagli insegnamenti della famiglia, come sottolineato da Vittorio Macioce nel pezzo scritto per Il Giornale: "Le poche volte in cui si è lamentato, poi si è vergognato. Non è questo che gli hanno insegnato in famiglia, il lavoro è sacro e non ci si piange addosso. È l'etica di chi viene dal confine, brava gente di piccoli paesi, con la digintò del lavoro e l'ambizione onesta di sognare in grande. Non è una cosa che dici ad alta voce, la sussurri a te stesso, ma dentro di te sai che quel figlio può andare lontano. Lo cresci con l'esempio.
Il gesto forte del padre allenatore
"Da ragazzo giocava a calcio nella squadra del suo paese" prosegue l'articolo. "L'allenatore era il padre, Jannik non passa la palla a un compagno e lui lo sostituisce. Non serve spiegare perché. Questa Italia esiste e spesso è nascosta. È ovunque, ma non la trovi illuminata sulla carta geografica. È vera e non si sbraccia... qualche volta parla tedesco".