La prestazione della Nazionale Italiana contro la Norvegia ha suscitato aspre critiche e polemiche in tutti i settori del calcio nostrano. Non ci è andato leggero neanche Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera, prendendo di mira soprattutto il "blocco Inter" all'interno della squadra. Ma quanto c'è di vero nelle sue critiche e dove, invece, forse si è esagerato?
Il ruolo di Politano e Dimarco
Nelle righe al vetriolo di Roncone, il focus iniziale è su due giocatori chiave: Politano e Dimarco. Secondo il giornalista, Politano sarebbe l'ala migliore di cui disponiamo attualmente, nonostante ci siano alternative come Orsolini. Eppure, proprio questo appiglio nel titolarizzare Politano mostra una certa carenza di opzioni fresche e vincenti.
Spostandoci sulla fascia sinistra, Dimarco è descritto come un calciatore di qualità variabile, capace di spunti brillanti solo se "in serata". Negli ultimi tempi, però, sembra un po' "stonato". Un commento che, pur duro, rispecchia un sentimento condiviso: il terzino dell'Inter non ha brillato come ci si aspettava in maglia azzurra, forse schiacciato dal peso di un ruolo che richiede continuità e precisione.
Centro campo traballante senza Tonali
Il centrocampo dell'Italia senza Tonali pare avere un vuoto difficile da colmare. Anche Roncone sottolinea questo aspetto, puntando il dito contro la scelta di non sfruttare a pieno le potenzialità di Barella e Frattesi. "Barella, diciamocelo, s’è un po’ fermato" un'affermazione che colpisce al cuore molti tifosi interisti che vedono in Nicolò un pilastro irrinunciabile.
D’altro canto, la critica contro Frattesi si allarga in una sorta di coro polifonico che coinvolgerebbe tutti i tecnici con cui ha lavorato, da Inzaghi a Spalletti. Qual è il vero valore di Frattesi? Se da una parte la sua giovane età è un alibi, dall’altra ci si aspetta che dimostri di più per conquistarsi un posto stabile in squadra.
Bastoni e gli errori di difesa
Alessandro Bastoni non sfugge al mirino critico di Roncone, che sottolinea l'errore nel terzo gol di Haaland. "Vi invito a guardare come sbaglia l’uscita sul terzo gol di Haaland", scrive, evidenziando un difetto che potrebbe essere sintomatico di un problema più profondo nella difesa azzurra. È curioso come Bastoni, spesso lodato per il suo potenziale e la sua intelligenza tattica, finisca per assumere il ruolo di parafulmine dei fallimenti collettivi.


