Stamattina alle 11 è andata in scena la conferenza stampa di presentazione di Gennaro Gattuso che in Azzurro che sarà affiancato in questa avventura dal vice Luigi Riccio, dal preparatore atletico Bruno Giovanni Dominici e dai preparatori portieri Roberto Perrone e Cristiano Lupatelli. Nello staff azzurro anche Leonardo Bonucci, Simone Perrotta e Gianluca Zambrotta. Queste le parti salienti della conferenza di Ringhio.
Tanto lavoro e zero paura
Palesemente emozionato, il tecnico calabrese ha esordito dichiarato: "È un sogno che si avvera e spero di essere all'altezza. C'è poco da dire e tanto da lavorare. L'obiettivo è riportare l'Italia al Mondiale perché per noi e per il nostro calcio è fondamentale. Quando mi hanno chiamato non ho esitato un istante perché sono consapevole che c'è tanto da lavorare ma penso che abbiamo doti e qualità per raggiungere l'obiettivo". Gattuso ha poi precisato che il talento in Azzurro c'è ma va messo nella condizione di esprimersi al meglio e bisogna affrontare le qualificazioni senza esitazioni: "Dobbiamo ritrovare entusiasmo, senza paura perché con la paura non si va da nessuna parte".
Troppi stranieri
L'ex allenatore di Milan e Napoli solleva il problema dei troppi stranieri in Serie A: "Un dato ci deve far riflettere 68% di calciatori stranieri nel nostro campionato. E negli ultimi anni a livello di giovanili è stato fatto un enorme lavoro ma dopo l'Under19 i giocatori si perdono per strada. Dobbiamo essere bravi a far crescere i nostri giovani".
La gestione dei no alla convocazione in Nazionale
Gattuso ha dichiarato di ispirarsi a Lippi e spera di riuscire a compattare il gruppo come fece il ct toscano nel 2006. Mentre sul modulo ha detto che varierà tra difesa a 3 e a 4 "l'importante sarà far male agli avversari". Inevitabilmente l'argomento vira sul tema più scottante dell'ultimo periodo ossia i rifiuti di alcuni giocatori alla convocazione (vedi Acerbi): "Bisogna conoscere il motivo che c'è dietro. Non credo che un giocatore rifiuti la Nazionale. La prima cosa che ho chiesto al presidente e a Buffon mi devono aiutare, come i club, a far stare bene i giocatori a Coverciano, abbiamo tutto, attrezzi e macchine per gestire i giocatori. Se vogliamo essere credibili e non creare scuse o altri precedenti: chi è convocato in Nazionale sta a Coverciano, come si faceva ai miei tempi, e se non riusciamo a far guarire un giocatore se ne va. Ma l’obiettivo è riuscire a stare più giorni possibili insieme. I dolorini ci sono sempre, se io avessi ascoltato il mio fisico avrei giocato 50 partite di meno". Sul difensore dell'Inter ha preferito gettare acqua sul fuoco: "Acerbi sta dando tanto al calcio, di quello che è successo se ne è parlato tantissimo ma non è una problematica che ha toccato me. Nulla contro di lui, anzi sta ancora dimostrando un valore incredibile".
Ho chiamato Chiesa
Ringhio conferma di aver già contattato 35 giocatori tra cui Federico Chiesa: "Gli ho chiesto di trovare continuità". Il tecnico ha poi riportato il discorso sulla coesione del gruppo: "Coi giocatori dobbiamo creare una famiglia, dirci le cose in faccia e sostenerci a vicenda altrimenti i 90' in campo diventano interminabili. Solo così si può crescere. Non voglio sentire la parola 'io' ma la parola 'noi'. Allenamenti duri? Chi mi ha avuto come allenatore sa che con me si pedala in allenamento".