Dura replica di Francesco Acerbi alle parole di Luciano Spalletti, che, in conferenza stampa, aveva comunicato la decisione del difensore dell'Inter di non rispondere alla convocazione in vista delle sfide contro Norvegia e Moldova. Acerbi, la cui ultima apparizione in Nazionale risale al 20 novembre 2023, era stato convocato per il doppio impegno valevole per le qualificazioni ai Mondiali 2026, nonostante le dichiarazioni del ct risalenti agli scorsi mesi. Su tutte, la risposta alla mancata convocazione del classe '88 al termine del match di Nations League contro la Germania: "Lo sa quanti anni ha?" aveva chiosato Spalletti. In questa direzione si inserisce la posizione del centrale nerazzurro.
Acerbi: "Pretendo rispetto"
"Dopo una profonda riflessione, ho comunicato oggi al ct di non accettare la convocazione in Nazionale - recita il post social di Acerbi - non è una scelta presa a cuor leggero, perché vestire la maglia azzurra è sempre stato un onore e un orgoglio per me. Tuttavia ho ritenuto che, alla luce degli ultimi avvenimenti, ad oggi non esistono le condizioni per proseguire serenamente questo percorso. Io non cerco alibi né favori ma pretendo rispetto, e, se questo rispetto viene a mancare da parte di chi dovrebbe guidare un gruppo, allora preferisco farmi da parte".
"Non resto dove non sono più voluto"
"Non sono uno che si aggrappa a una convocazione - ha proseguito il difensore dell'Inter - ho sempre dato tutto, ma non resto dove non sono più voluto davvero, ed è chiaro che non faccio parte del progetto del ct. Questa è la mia decisione, e come ho detto stamattina al ct, non è definitiva né dettata dalla rabbia, tantomeno dalla 'depressione' per una finale di Champions persa, ma solo da un bisogno di fare un passo indietro. Auguro il meglio alla Nazionale e ai miei compagni: continuerò a tifare per loro con lo stesso attaccamento che ho sempre dimostrato in campo".