Andrea Pinamonti sta vivendo un momento di grande rendimento in Serie A, ma paradossalmente non trova spazio nella Nazionale italiana. Dopo 11 giornate di campionato, il centravanti italiano con più gol realizzati non è infatti tra i convocati di Gennaro Gattuso. Un caso che sorprende, soprattutto se si considera il tipo di giocatore e la continuità che sta dimostrando con la maglia del Sassuolo.
Un giocatore maturo
Il 26enne, cresciuto nelle giovanili dell’Inter, ha trovato in Emilia-Romagna l’ambiente ideale per esprimere le proprie qualità. Il suo quarto gol in questa stagione è l’ennesima dimostrazione di un attaccante moderno, capace di combinare tecnica, senso del gol e intelligenza tattica. Pinamonti non è solo un finalizzatore: sa venire incontro al gioco, attaccare la profondità, tenere palla e pressare gli avversari, offrendo respiro alla squadra nei momenti di difficoltà.
Questa versatilità e maturità tattica lo rendono un centravanti completo, un giocatore che interpreta il ruolo con consapevolezza e capacità di incidere su più fasi della partita. In Serie A sta confermando una continuità che, nel corso della sua carriera, lo ha portato a raggiungere la doppia cifra di gol in tre stagioni e ora lo avvia verso la quarta.
{/* @ts-expect-error AMP custom element */}I numeri parlano chiaro
Se si guarda ai numeri, il divario con gli altri attaccanti italiani è evidente. Fuori dall’Italia, solo Retegui in Saudi Pro League ha segnato 5 gol, ma tra i giocatori chiamati in Nazionale come Kean, Pio Esposito e Scamacca, nessuno ha fatto meglio di lui in campionato. Anche giocatori come Lucca, Colombo e Piccoli o le promesse dell’Under 21, Ekhator e Camarda, non stanno tenendo il passo. L’unico che regge il ritmo di Pinamonti è Bonazzoli, anch’egli spesso trascurato.
Perché Gattuso lo ignora?
Le motivazioni non sono chiare. La concorrenza nel reparto offensivo italiano non manca, ma i dati mostrano come Pinamonti, grazie a tecnica, forza fisica e senso del gol, meriterebbe maggiore considerazione. Il Sassuolo gli sta offrendo continuità e fiducia, ingredienti che permettono all’attaccante di esprimere il meglio di sè. Chissà che anche in Nazionale qualcosa non cambi in futuro.
