SLIDING DOORS Totti alla Samp nel 1996 era fatta, ma un'amichevole cambiò la storia del Capitano

sliding doors21/05/2023 • 11:14
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L. Pellegrini
#7AS RomaCentrocampista
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Stagione 2023/2024

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Leggi Roma, dici Francesco Totti. La storia del Pupone con i colori giallorossi la conoscono tutti, ma questo lungo amore poteva non esserci a causa di Carlos Bianchi, l'allenatore dei capitolini nel 1996. L'argentino non vedeva di buon occhio il calciatore ed era pronto a cederlo senza ripensamenti. Ma il destino intervenne per cambiare tutto.

Carlos Bianchi e Francesco Totti

È l'estate del 1996 e Franco Sensi, allora presidente dei giallorossi, piazza un gran colpo ingaggiando il mago Carlos Bianchi come allenatore della Roma. L'argentino vantava un curriculum di tutto rispetto fatti di trofei importanti vinti in Argentina e in Sudamerica, tra cui la Copa Libertadores. Con grande entusiasmo sbarca nella Capitale e i tifosi sognano in grande. Ma le strategie dell'allenatore sono chiare: puntare sui calciatori affermati e meno sugli emergenti e giovani promesse. Tra queste ultime c'è Francesco Totti, ventenne alle prime armi che viene messo ai margini e il Pupone inizia a guardarsi intorno.

Carlos Bianchi e in panchina Francesco Totti

L'accordo con la Sampdoria e il torneo Città di Roma

Un Francesco Totti sempre più ai margini si accorda verbalmente con la Sampdoria di Mancini e Montella. È il febbraio del 1997 e il capitano è in procinto di lasciare i colori giallorossi, ma ecco che interviene il destino. Non viene convocato dall'Under 21 italiana e nella pausa nazionali all'Olimpico va in scena il torneo amichevole "Città di Roma" tra i giallorossi, il Borussia M'Gladbach e l'Ajax di Litmanen. Il finlandese era il pupillo di Carlos Bianchi e lo voleva in giallorosso al posto di Totti. Ma il Pupone, che scese in campo da titolare in quelle due partite, cambiò la sua storia e quella della Roma. Siglò due gol nelle due partite, la Roma vinse il torneo e lui mostrò a tutti le sue qualità.

Sensi blocca tutto ed esonera Bianchi

Franco Sensi capisce che il ragazzo ha qualità fuori dal comune e blocca ogni trasferimento con la dichiarazione : "Francesco rappresenta la Roma". Carlos Bianchi non ci sta e dà un ultimatuma al presidente: "O me o lui". L'argentino verrà esonerato ad aprile del 1997 e la Roma si salvò dalla retrocessione per soli quattro punti. Totti ha sempre dichiarato che era pronto ad andarsene perchè l'allenatore non lo vedeva e non lo considerava: "Se non ci fosse stato il torneo Città di Roma sarei andato in blucerchiato. Poi chissà dove sarei andato dopo, sicuramente non sarei tornato alla Roma. Fortunatamente sono risucito a rimanere nella città e nella squadra che amo". Il resto è storia.

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Francesco Totti e la Roma, un amore lungo una vita intera
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Tags :Roma

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