Quattro gesti poco romantici di Salvatore Soviero

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Siccome siamo persone a cui piace fare associazioni di mille tipi, il recente compleanno di Ciccio Cozza ci ha ricordato la Reggina dei primi anni duemila e la Reggina dei primi anni duemila a noi ricorda tanti bei personaggi, ma uno in particolare: Salvatore Soviero.

Per chi non lo conoscesse (questa cosa la scriviamo per educazione perché vogliamo sperare che ognuno di voi sappia di chi si parla), Soviero è stato davvero un bel portiere. Sicuramente non Buffon, ma neanche l’ultimo arrivato. Era uno che in campo si faceva sentire, che aveva un corpo anche abbastanza imponente, quasi da rugbista – e la cosa lo aiutava molto nelle uscite o nelle mischie – e che ha fatto molto comodo alla Reggina di Foti negli anni della Serie A.
Ora, metteteci un portiere affidabile per quasi ogni squadra di Serie B e buona parte di quelle di A e aggiungeteci la classica verve del giocatore che ci mette pochissimo a diventare idolo delle folle – credo che ogni suo tifoso lo ricordi con affetto – e ancora meno a discutere con avversari di qualsiasi tipo.
Sappiamo benissimo che due video su tutti lo ricordano sul web: quello in cui insulta il guardalinee e la rissa al San Nicola di Bari in una sfida tra Messina e Venezia che gli è costata cinque mesi di squalifica, ma Soviero ha fatto anche dell’altro.

IL BATTESIMO DI SOVIERO

Questo Fermana-Giulianova datato 1996 dovrebbe essere il battesimo rissoso di Salvatore Soviero, allora portiere decisivo nella scalata verso i play-off della Fermana (due rigori parati ai play-off): in quella partita Soviero aveva avuto qualcosa da ridire all’allenatore del Giulianova e un dirigente, nel tentativo di fermare Soviero, lo ha braccato. Ma mai braccare Soviero, perché lui ti ribalta a testa in giù nel vero senso della parola: espulsione immediata.

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VS DEL PIERO

Soviero è riuscito a prendersela pure con Del Piero, cosa che dovrebbe essere difficilissima. Qui viene accusato, con questo gesto, di omofobia nei confronti del capitano della Juve.

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IL RISSONE

La giocata più famosa di Soviero: in un Messina-Venezia, Palanca espelle il quarto giocatore del Venezia e Soviero non ci vede più, partendo in una caccia all’uomo che ha come testa iniziale quella di Bortolo Mutti, ma che poi degenera.

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IL POVERO GUARDALINEE

Qui Soviero improvvisa una poesia dialettale molto romantica nei confronti del guardalinee, impassibile davanti a tanta eleganza. Spoiler: c’aveva ragione il guardalinee.

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Redazione

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