La giovane promessa del calcio femminile scozzese, Skye Stout, ha recentemente vissuto una vergognosa esperienza di bodyshaming che ha oscurato quella che doveva essere per lei una giornata di festa. A soli 16 anni, la talentuosa centrocampista è stata vittima di attacchi online riguardanti l'acne, costringendo il Kilmarnock, club che l'aveva appena ingaggiata, a rimuovere l'annuncio del suo acquisto dai social media.
Calciatrice 16enne insultata sui social
Skye Stout, cresciuta nelle giovanili del Celtic, ha recentemente firmato il suo primo contratto da calciatrice professionista con il Kilmarnock. La squadra, militante nella seconda divisione scozzese, ha dato con orgogliol'annuncio dell'ingaggio il 14 agosto, andando però a scontrarsi con la cattiveria di un folto numero di haters. Il post ufficiale sui social è stato invaso da commenti sgradevoli riguardo all'acne della giovane atleta, un problema comune tra gli adolescenti. La decisione degli amministratori di rimuovere l'intero post invece di gestire i singoli commenti ha alzato un polverone, ma era forse intesa a proteggere Skye da ulteriori insulti.
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Solidarietà e supporto dal mondo del calcio e non solo
La reazione solidale del web non si è fatta attendere. Tra i primi a intervenire in difesa di Skye il giornalista sportivo Adam Summerton, il quale ha dichiarato: "Spero che abbia una prima stagione straordinaria". Anche la pagina Facebook The Football Community ha esternato il suo supporto: "Non ascoltare gli odiatori e congratulazioni per il tuo primo contratto professionistico!" e ancora, "Continua così, sii te stessa e tieni la testa alta. Anche il tuo club deve trovare il modo di sostenerti".
Il fenomeno dei cosiddetti "odiatori sociali", soprattutto conseguente ad alcune caratteristiche fisiche, è in continuo aumento e non può più essere tollerato.


